Zelenska dal Papa e dai piccoli pazienti ucraini del Bambino Gesù: grazie per l’aiuto

Vatican News

La moglie del presidente Zelensky a Roma all’indomani della ricorrenza dei 1000 giorni del conflitto nel Paese. In mattinata ricevuta da Francesco a cui ha espresso gratitudine per le preghiere di pace, gli aiuti e la missione di Zuppi. Poi ha partecipato all’udienza generale insieme alle first ladies lituana, serba, armena, con le quali si è trasferita nell’ospedale per visitare i piccoli pazienti. Il presidente Onesti: “Le porte del Bambino Gesù sempre aperte per l’Ucraina”

La moglie di Zelensky con i medici del Bambino Gesù

Onesti: disumano lasciare solo chi soffre

Ascolta soddisfatto queste parole il presidente Onesti che ai media vaticani ricorda come da subito, dal primo missile russo piombato su Kyiv che ha dato inizio alla tragedia e a un enorme flusso di profughi, il Bambino Gesù ha aperto le sue porte agli ucraini: “Abbiamo accolto circa 2500 bambini e risposto subito all’appello internazionale per dare supporto alle famiglie e ai minori che stavano attraversando un periodo di grande crisi. Siamo l’ospedale del Papa, l’ospedale della Santa Sede, quindi siamo sempre molto attenti ad accogliere le richieste che ci vengono dalle zone più disagiate del mondo per dare speranza e il segno della carità più totale”.

“I bambini hanno sempre una porta aperta”, ribadisce Onesti. Non solo loro, ma anche le famiglie: “Abbiamo sempre un occhio di riguardo, non li lasciamo mai soli, perché quando c’è sofferenza, quando c’è malattia, lasciare da soli – come dice il Papa – è disumano”. Tutto questo lavoro di umanità e vicinanza è stato presentato oggi alla moglie del presidente. “Le abbiamo detto che siamo sempre vicini a loro, che cerchiamo di fare azioni concrete per alleviare questo momento così tragico e anche a dare un po’ di serenità alle famiglie. Lei è rimasta molto bene impressionata, ci ha ringraziato moltissimo e ha detto che la prossima volta che tornerà ci verrà a trovare di nuovo”.

Tiziano Onesti annuncia pure la recente firma di un protocollo con gli ospedali di Kyiv, Leopoli e altre zone di guerra: “Tre strutture con cui collaboreremo soprattutto per la riabilitazione e la formazione. A dicembre ci saranno 15 medici che verranno qui da noi per fare formazione continua per facilitare questo scambio e dare attuazione alle convenzioni”.