Chiesa Cattolica – Italiana

Zeffirelli, ricordato il centenario con il suo film su San Francesco

La Fondazione che porta il nome del regista toscano ha celebrato l’anniversario della nascita con una proiezione speciale di “Fratello Sole, Sorella Luna”

Rosario Tronnolone – Città del Vaticano

Lo scorso 17 marzo, in occasione della chiusura delle celebrazioni per il centenario di Franco Zeffirelli, il museo della omonima fondazione, diretto da Caterina D’Amico, ha organizzato una proiezione speciale del film Fratello Sole, Sorella Luna presso il cinema-teatro La Compagnia di Firenze. Ospite speciale della serata è stato il cantautore Donovan, che di quel film compose la colonna sonora originale, parte integrante della pellicola da poco restaurata.
Alla proiezione del film è stata presente una numerosa delegazione della comunità francescana, poiché, oltre ai 50 anni dall’uscita del film nel mondo, e ai 100 anni dalla nascita di Franco Zeffirelli, si celebrano anche 800 anni da quando Francesco fondò l’Ordine Francescano.

Donovan, che ricorda del progetto del film francescano di Zeffirelli?

Fui molto felice quando mi dissero che Franco voleva parlarmi. Naturalmente conoscevo e amavo i suoi film, e quando ci incontrammo gli chiesi quale fosse il soggetto: lui mi rispose “San Francesco d’Assisi”. E io di rimando: “Fantastico! Sa perché? Perché so dalle mie letture che Francesco d’Assisi è vissuto a cavallo tra il XII e il XIII secolo, all’epoca della musica trobadorica; inoltre sua madre proveniva dalla Provenza, e nel XII secolo c’era stata un’esplosione musicale che ho studiato e conosco bene”. Franco voleva che la musica fosse il più possibile autentica. Io gli dissi: “Certo, quei trovatori ormai non ci sono più, ma cercherò di scrivere musica nel loro stile per lei.” Ed è stato fantastico. Quando Franco mi parlò della rivoluzione Francescana e del rapporto di San Francesco con i giovani, ne fui subito molto coinvolto: era la stessa rivoluzione che nel 1971-1972 sperimentavo con la mia musica e con i giovani del mio tempo.

Pensa che i giovani degli anni Settanta potessero ritrovarsi in San Francesco?

Alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta c’erano molti giovani che erano stati mandati in guerra, come Francesco era stato mandato a combattere a Perugia. Negli anni Sessanta e Settanta era il Vietnam, e i giovani tornavano traumatizzati dalla guerra, e avevano una sorta di epifania spirituale, e volevano la pace, l’amore e la comprensione. La stessa storia era capitata a Francesco: quando tornò dalla guerra era traumatizzato, ed ebbe l’illuminazione di un cambiamento spirituale. È stata la stessa cosa per molti giovani degli anni Sessanta e Settanta.

Non crede che oggi viviamo in un’epoca non poi così diversa? La guerra è dappertutto attorno a noi…

Si, naturalmente. Negli anni Settanta ci dicevano che noi giovani volevamo la pace, ma non l’avevamo ottenuta. avevamo fallito. Ma non è vero, non è stato un fallimento. È stato molto importante che i giovani di quella generazione si siano battuti per il cambiamento. Alla radio o alla televisione nessuno parlava di pace, perché c’erano state due guerre mondiali e la Depressione, il mondo era traumatizzato. Nessuno voleva sentir parlare di pace, ma piuttosto di sviluppo economico, di aumento della ricchezza in un mondo materiale. Ma i giovani dicevano: “Dobbiamo sviluppare anche il mondo spirituale, l’interiorità dell’uomo e della donna, perché sono i pensieri, e le paure e i desideri dei nostri genitori che hanno creato le due guerre, la Depressione e la bomba atomica. È necessario un cambiamento. È stato fondamentale parlarne allora ed è fondamentale parlarne ora. È importante presentare questa storia. E la storia è la stessa, il messaggio è lo stesso, dal XII secolo ad oggi: “Pace a tutti, in questo giorno bellissimo!” (A Lovely Day è il titolo di uno dei brani che compongono la colonna sonora del film Fratello Sole, Sorella Luna).

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