Chiesa Cattolica – Italiana

Wef, l’allarme ignorato della pandemia e le sue gravi ricadute

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

La pandemia da Covid-19, ha condotto alla perdita di posti di lavoro, alla chiusura di attività, ha esacerbato l’aumento delle diseguaglianze e ha posto di fronte alla minaccia di disordini civili. Ma potrebbe anche essere solo l’inizio. L’edizione 2021, pubblicata oggi, del “Global Risks Report” del World Economic Forum – organizzazione all’origine dell’annuale incontro nella città svizzera di Davos, che si tiene dal 25 al 29 gennaio prossimi e riunisce leader politici, top manager ed economisti da tutto il mondo – avverte che nei prossimi due anni saranno le epidemie e l’aumento della povertà a rappresentare la più grande minaccia alla stabilità globale, così come le catastrofi meteorologiche. A preoccupare, a breve termine, sono la crisi sociale, il diffondersi di malattie infettive, il divario digitale e la disillusione dei giovani; nel medio termine, sarà il crollo finanziario e, a lungo termine, i conflitti con armi di distruzione di massa, il collasso dello Stato e la perdita della biodiversità. A rischio, dunque, vi sarebbe addirittura la sopravvivenza stessa dell’umanità.

La pandemia aumenta le diseguaglianze

“Il costo umano ed economico immediato di Covid-19 è grave. Minaccia di cancellare diversi anni di progressi nella riduzione della povertà e di indebolire ulteriormente la coesione sociale e la cooperazione internazionale”, scrivono gli autori del rapporto. “La pandemia di Covid-19 – si legge ancora del Wef – non solo ha causato milioni di vittime, ma ha anche ampliato le storiche disparità sanitarie, economiche e digitali”. I suoi effetti si ripercuoteranno soprattutto sui giovani di tutto il mondo al punto da poterli “escludere dalle opportunità del prossimo decennio”.

Il messaggio del Papa all’edizione 2020

All’edizione dello scorso anno, la 50.ma, in un suo messaggio Papa Francesco auspicò che i presenti al Forum tenessero presente “l’alta responsabilità morale che ciascuno di noi ha di cercare lo sviluppo integrale di tutti i nostri fratelli e sorelle, compresi quelli delle generazioni future” e che le loro decisioni possano portare a una “crescita in solidarietà, specialmente con i più bisognosi, che sperimentano ingiustizia sociale ed economica e la cui stessa esistenza è addirittura minacciata”. 

Necessari saranno nuovi sistemi economici e sociali

Governi, imprese e società, avverte Saadia Zahidi, direttore generale del Wef, “devono ora urgentemente dare forma a nuovi sistemi economici e sociali che migliorino la capacità di ripresa collettiva e la nostra capacità di rispondere agli shock, riducendo le disuguaglianze, migliorando la salute e proteggendo il pianeta”. Di qui la richiesta ai leader globali affinché, a partire dall’appuntamento della prossima settimana, The Davos Agenda,  a cui poi seguirà un incontro a Singapore alla fine di maggio, diano “forma ai principi, alle politiche e alle partnership necessarie in questo nuovo contesto”.

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