Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Studia italiano da un po’ di anni, “con qualche pausa”, perché ama la cultura del Belpaese, ha corso la maratona di Chicago in 3 ore 13 minuti e 46 secondi, partecipa alle sfide degli “ironman” perché ama anche il ciclismo, ma “il nuoto un po’ meno”. Ha lasciato Kiev in 20 ore guidando anche di notte, con il figlio Lew, 10 anni, e ora vive a Varsavia e continua il suo lavoro di grafica per una società ucraina di videogiochi in smart working. Victoria Gudyma sarà l’unica maratoneta ucraina a partecipare alla Maratona di Roma, grazie all’aiuto e all’ospitalità di Athletica Vaticana, la polisportiva della Santa Sede e degli organizzatori dell’Acea Run Rome The Marathon.
Oggi alle 18, nella chiesa degli Artisti, la Messa del Maratoneta
La raggiungiamo mentre viene accolta dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, e si prepara a leggere, questa sera, una preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo durante la Messa del Maratoneta, organizzata da Athletica Vaticana alle 18 nella chiesa degli Artisti (Santa Maria in Montesanto) di Piazza del Popolo. Una tradizione da alcuni anni, che coinvolge i runner delle Fiamme Gialle, dell’Esercito e tutti coloro che vogliono partecipare. Presiederà l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e concelebreranno alcuni sacerdoti che, domenica mattina, correranno la maratona sulle strade di Roma. Per letture e preghiere si alterneranno atleti professionisti e amatori che, insieme, reciteranno la Preghiera del Maratoneta. Qui il testo completo:
Messe prima delle gare di Venezia, Firenze e Valencia
Una preghiera composta nel 2017 dagli atleti e dai sacerdoti che compongono il team di Athletica Vaticana ed è stata tradotta in 35 lingue, per rilanciare la dimensione spirituale della corsa insieme agli atleti di tutte le religioni e tutte le culture. Al termine della celebrazione ci sarà la suggestiva benedizione degli atleti, degli allenatori, dei dirigenti e dei loro familiari. Athletica Vaticana organizza la Messa del Maratoneta anche alla vigilia delle Maratone a Venezia, Firenze e Valencia. E, in gemellaggio spirituale, con New York.
Athletica Vaticana nella Maratona con 30 podisti
La squadra podistica della Santa Sede schiererà domenica oltre 30 atleti: alcuni spingeranno la carrozzina di Sara Vargetto, la tredicenne “mascotte” dal sorriso contagioso, e altri daranno vita a quattro staffette solidali, con i nomi delle tre encicliche di Papa Francesco (Fratelli tutti, Laudato si’, Lumen Fidei) e dell’esortazione apostolica per i giovani Christus vivit, raccogliendo fondi per il servizio del Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta che assiste famiglie povere con bambini.
Davanti a San Pietro al chilometro 16
La Maratona di Roma è l’evento sportivo più partecipato d’Italia, e quest’anno sono previsti alla partenza 12 mila runner, 5 mila dei quali stranieri di cento Paesi. In più ci sono gli atleti delle staffette solidali (circa 800) e i partecipanti alla stracittadina non competitiva. Sono numeri altissimi, mai visti dopo l’emergenza Covid. La partenza e l’arrivo saranno al Colosseo e i canonici 42 Km 195 metri tutti per le strade di Roma. Il passaggio in via della Conciliazione, davanti a Piazza San Pietro, è previsto intorno al sedicesimo chilometro.
Victoria: correrò con la mia bandiera, per sostenere l’Ucraina
Alla Messa di oggi pomeriggio, quindi, sarà presente anche Victoria Gudyma, appena arrivata a Roma con il figlio dalla Polonia dove ha trovato riparo dalla guerra. Unica ucraina presente su 30 iscritti, che hanno dovuto tutti rinunciare, e un ragazzo purtroppo è morto, Victoria correrà con la bandiera gialla e azzurra del suo Paese.
Perché hai fatto tutto quello che potevi per correre la Maratona di Roma? che significato avrà per te questa gara?
Perché io amo la cultura italiana, ho iniziato a studiare la lingua italiana qualche anno fa, con qualche pausa e davvero mi piace molto la cultura italiana. Ho deciso di partecipare alla Maratona in novembre, prima della guerra, e ho comprato i biglietti per arrivare a Roma da Kiev, ma il volo è stato cancellato quando è iniziata la guerra. Purtroppo la Russia ha attaccato la nostra terra, e io ed altre amiche siamo state costrette a lasciare la nostra casa e il nostro Paese per salvare i nostri bambini. La Russia sta bombardando le nostre città con i missili.
Come sei riuscita a lasciare Kiev? Hai messo molto tempo per arrivare in Polonia?
Con mio figlio Lew, i primi giorni, ci siamo nascosti in una stazione della metropolitana. Poi ho deciso di lasciare la città. Ho una macchina, ho telefonato ad alcuni miei amici e siamo riusciti a lasciare Kiev. Ho guidato per 20 ore, anche durante la notte, e cercavamo le notizie sulle città che venivano bombardate per evitarle. Ma la strada era molto pericolosa. Ma ora siamo felici di essere vivi. Adesso i miei amici difendono la città di Kiev, il nostro Paese, ma purtroppo alcuni di loro sono scomparsi.
Domani correrai anche per quell’amico maratoneta che è morto e che si era iscritto. C’erano 30 iscritti alla Maratona di Roma, ma tu sarai l’unica a correre…
Io correrò con la mia bandiera, per sostenere l’Ucraina. Ora sto chiedendo agli italiani e alla gente di tutto il mondo di sostenere e aiutare il mio Paese. I miei amici e tutti gli ucraini difendono i valori fondamentali della democrazia.
Cosa chiederai a Dio oggi pomeriggio, partecipando alla Messa del Maratoneta e nella preghiera che farai?
Chiederò la pace per il nostro Paese, chiederò la salvezza e la vita per il popolo ucraino. E’ molto importante per me e un grande onore pregare stasera, nella Piazza del Popolo, nella chiesa degli Artisti, per la pace in Ucraina, con tutti gli altri fratelli.
Tu sei sportiva, che cos’è per te lo sport, soprattutto in questo momento in cui forse i valori dello sport potrebbero aiutare gli uomini a ritrovare la pace?
Io vorrei mostrare il nostro spirito di resistenza. Noi ucraini dobbiamo essere forti per fermare l’invasore.
Tu sei ancora giovane: che futuro speri per te, per la tua famiglia, per l’Ucraina?
Io spero e prego perchè finisca presto la guerra e gli ucraini possano tornare nel nostro Paese per ricostruire le nostre città e la nostra economia. Lo so che è difficile, ma in questo brutto periodo tutti i Paesi si devono unire per la pace e per aiutare l’Ucraina, che difende i valori ed è lo scudo dell’Europa e del mondo.