Vicini al Papa con la preghiera

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Da ogni parte del mondo arrivano testimonianze di affetto nei confronti del Papa. L’arcivescovo Romulo G. Valles, presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, il 6 luglio aveva inviato un messaggio in cui testimoniava come l’“amato popolo filippino” si unisse “nello spirito di profonda fiducia nel Signore e di comunione e affetto duraturi” a Sua Santità, mentre “percorre la strada della piena guarigione dal recente intervento chirurgico”. I filippini traggono “forza e ispirazione” dal Papa, “la cui sofferenza è stata occasione di solidarietà con chi è nel dolore, abbandonato, ignorato e nell’angoscia”, proseguiva il presule, sottolineando come tale vicinanza possa essere “un balsamo prezioso che dà sostegno e consolazione ai malati nella loro sofferenza”, secondo quanto scritto dallo stesso Pontefice nel messaggio per la XXIV Giornata mondiale del malato. Il testo si concludeva con l’assicurazione delle umili preghiere della gente filippina e l’affidamento del vescovo di Roma “al materno abbraccio della Vergine Maria”.

L’indomani, 7 luglio, il presidente di Malta, George Vella, dichiarava di aver “appreso con grande preoccupazione dell’intervento chirurgico” subìto da Papa Bergoglio, esprimendo “i migliori auguri” di “pronta guarigione” e pregando affinché possa tornare a godere di piena salute il prima possibile”.

Il capo dello Stato aveva poi sottolineato che “il popolo di Malta si unisce” a lui “nell’estendere a Sua Santità sentimenti genuini di affettuosa solidarietà e profonda devozione, durante questi momenti difficili”. Del resto, confidava, “ci siamo tutti uniti nella preghiera all’Onnipotente”, affinché siano completamente ripristinati la salute e il benessere del Pontefice.

“Così come Sua Santità ha espresso parole di amore e benedizione per il Popolo coreano, anche io prego sempre per la sua salute”, aveva fatto sapere – nello stesso giorno –  il presidente della Repubblica di Corea, Moon Jae-in. “Con tutto il mio cuore prego che Ella possa guarire presto, affinché le persone possano vedere il suo volto risanato, pieno di misericordia”, aveva rimarcato. Considerando “motivo di onore” la nomina del vescovo coreano Lazzaro You Heung-sik, avvenuta a giugno scorso, come prefetto della Congregazione per il clero, il capo dello Stato auspicava che “il presule contribuisca al servizio della Santa Sede e alla promozione della pace nel mondo”. E dicendosi grato per le “costanti preghiere per la pacificazione della Penisola Coreana” da parte di Papa Francesco, concludeva formulando voti affinché il Pontefice “si conservi in buona salute”.