Vescovi Usa: negare l’eucarestia a qualcuno non era al voto della plenaria

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

“La questione se negare o meno a qualsiasi individuo o gruppo l’Eucaristia non era al voto”: lo scrive la Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) in una nota in cui, tramite domande e risposte (il così detto “Q&A”), spiega la decisione di redigere un documento sul significato dell’Eucaristia nella vita della Chiesa, decisione emersa dalla recente Assemblea plenaria, svoltasi on line dal 16 al 18 giugno scorsi. Il riferimento è a tutti quei credenti, come il presidente Joe Biden, che svolgono cariche pubbliche, ma sostengono legislazioni favorevoli, ad esempio, ad aborto, eutanasia e unioni tra persone dello stesso sesso. “Dalla conclusione dei lavori – si legge nella nota episcopale – c’è stata molta attenzione sulla votazione fatta per redigere un documento sull’Eucaristia”. Ma l’accesso o meno a questo Sacramento per una persona o per una categoria di persone “non era al voto”. La votazione, infatti, è servita ad incaricare “il Comitato episcopale per la Dottrina affinché inizi la stesura di un documento di insegnamento sulla Santa Comunione”.

Coltivare comprensione eucarestia

L’Eucaristia “è fonte e culmine della vita cristiana”, continua l’Usccb, ed è importante “coltivare una comprensione sempre più profonda della sua bellezza e del suo mistero nella nostra vita”, cosa che tra l’altro “non è nuova” per i presuli. Al contempo, la Chiesa cattolica Usa specifica che il documento che sarà redatto “non vuole essere di natura disciplinare, né sarà rivolto ad un individuo o ad una categoria di persone”. Piuttosto, esso includerà “una sezione sulla dottrina della Chiesa riguardante la responsabilità di ogni cattolico, vescovi compresi, di vivere in accordo con la verità, la bontà e bellezza dell’Eucaristia”.

Obbligo di sostenere la vita

A chi, dunque, si domanda se i vescovi hanno votato per vietare ai politici di ricevere la Comunione, la nota risponde: “No, questo non era in votazione o in discussione”. “I vescovi – si spiega – non hanno preso alcuna decisione al riguardo. Ogni cattolico, indipendentemente dal fatto che ricopra o meno una carica pubblica, è chiamato alla conversione continua, e i presuli statunitensi hanno ripetutamente sottolineato l’obbligo che tutti i cattolici hanno di sostenere la vita, la dignità umana e altri principî fondamentali della dottrina morale e sociale cattolica”.

Allo stesso modo, il Q&A specifica che non è prevista alcun “piano nazionale” dei vescovi sul rifiuto della comunione ai politici. Al contrario, l’intento dell’Usccb è quello di “presentare una chiara comprensione degli insegnamenti della Chiesa, così da suscitare nei fedeli una maggiore consapevolezza di come l’Eucaristia può trasformare la nostra vita e avvicinarci al nostro Creatore e alla vita che Lui vuole per noi”.

Collaborazione tra vescovi

La nota risponde anche a chi si chiede se il Vaticano abbia detto ai vescovi di non andare avanti nella redazione del documento. Anche in questo caso, la risposta dell’Usccb è no, anzi: “La Santa Sede – si legge – ha incoraggiato i presuli ad impegnarsi nel dialogo e in un’ampia consultazione”, della quale la recente Assemblea “è stata la prima fase”. “La collaborazione e la consultazione tra i vescovi – si ribadisce – saranno fondamentali nella stesura di questo documento”.

Infine, a chi si domanda perché l’Usccb stia facendo questo proprio ora, la nota episcopale risponde che “da un po’ di tempo a questa parte, una delle principali preoccupazioni dei vescovi è il declino della fede e della comprensione dell’Eucaristia tra i fedeli cattolici”, tanto che sia il piano pastorale 2021-2024, sia il Progetto pluriennale su “Il rinnovamento eucaristico” della Chiesa cattolica statunitense si concentrano proprio su questo tema. “Ogni vescovo ama profondamente l’Eucaristia – conclude la nota – e ciò era chiaro dall’intensità e dalla passione degli interventi dei presuli pronunciati durante l’incontro della settimana scorsa”.