Vescovi di Francia: al via la plenaria straordinaria sul tema della pedofilia

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Lisa Zengarini – Città del Vaticano

“Approfondire insieme le questioni teologiche legate al dramma degli abusi sessuali nella Chiesa e le loro conseguenze pastorali, in particolare la questione della responsabilità”.  Con questo scopo si svolge fino al 24 febbraio l’assemblea plenaria straordinaria deivescovi di Francia come annunciato da monsignor Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef)al termine della sessione autunnale, svoltasi dal 3 all’8 novembre.  

Come spiegato dal presule, se il tempo che l’episcopato francese si è dato perché non si ripetano “i comportamenti e le ambiguità” del passato può sembrare lungo alle vittime e a tanti fedeli, esso è stato necessario per calibrare meglio le azioni da intraprendere. Nel corso dei lavori i vescovi hanno deciso di adottare “misure definitive” il prossimo marzo, quando, dopo la plenaria straordinaria che si apre oggi, una riflessione teologica proposta dalla Commissione dottrinale della Cef e la consegna delle conclusioni di quattro gruppi di lavoro incaricati dalla Cef, il Consiglio Permanente presenterà ai vescovi “impegni chiari”, insieme a proposte su come recepire la relazione della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (Ciase) e come lavorare alla sua ricezione da parte dei fedeli.

L’appuntamento di oggi è il primo dopo la plenaria svoltasi in forma virtuale a novembre, in cui, all’attenzione dei vescovi francesi, sono stati diversi temi importanti che riguardano la vita della Chiesa di Francia. Tra questi, i problemi del mondo agricolo, il cambiamento del rapporto tra territorio e parrocchia con l’evoluzione demografica, l’emergenza sanitaria con le sue ripercussioni sulla vita della Chiesa e, naturalmente, il dibattito riacceso nel Paese dopo la ripubblicazione delle caricature Maometto e gli attentati terroristici che ne sono seguiti. In primo piano per i vescovi anche Messe e pandemia e la situazione di tanti Paesi in cui la pace è in pericolo o dove sono già in atto guerre. I vescovi hanno espresso, in particolare, la loro solidarietà alle popolazioni del Nagorno-Karabach, dell’Armenia e dell’Azebaijan coinvolti in un nuovo conflitto armato, e al Libano, travolto dalla crisi aggravatasi ulteriormente dopo le esplosioni a Beirut dello scorso 4 agosto. Essi ha voluto ringraziare l’Oeuvre d’Orient, l’Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) e le Pontificie Opere Missionarie, che, insieme alle parrocchie e tante altre associazioni francesi, si stanno adoperando per sostenere il martoriato popolo libanese.