Benedetta Capelli – Città del Vaticano
È una richiesta venuta spontaneamente da tanti che vivono in strada, colpiti dalla generosità del Papa di aiutare i più vulnerabili e anche i più esposti al contagio del coronavirus. Lo racconta il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, che spiega come da due settimane nell’ambulatorio “Madre della misericordia”, collocato sotto il Colonnato di San Pietro, si siano raccolte le adesioni di chi voleva vaccinarsi. Sabato 8 maggio, in Aula Paolo VI sono attesi in 300. Si tratta di persone che solitamente non sono assistite dalle organizzazioni che operano sul territorio, come invece era accaduto nelle scorse settimane per i circa 1400 poveri vaccinati in Vaticano.
Gli aiuti in India e Siria
Intanto, l’Elemosineria Apostolica fa sapere che l’iniziativa del “vaccino sospeso” ha raccolto un consenso che va al di là di ogni previsione. Donare in questo tempo di difficoltà non è un gesto scontato, ha un valore importante ed è grazie anche ad un piccolo contributo, che si può offrire sul sito www.elemosineria.va, che tanto si sta facendo nel mondo.
L’India, Paese colpito duramente dalla seconda ondata della pandemia e alla quale Francesco ha rivolto un messaggio di vicinanza, ha ricevuto 200mila dollari da impiegare nella lotta contro il Covid. Alla Siria, altro Paese segnato da un conflitto senza fine e anche dal coronavirus, sono arrivati 350mila euro. I contributi – spiegano dall’Elemosineria – vengono affidati alle nunziature che poi li ripartiscono a seconda delle necessità.
La condivisione del miracolo della carità
Il 23 aprile, nella festa di San Giorgio e nell’onomastico del Papa, Francesco aveva salutato a sorpresa le circa 600 persone in condizioni di necessità che avevano ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer-Biontech. La prima dose era stata effettuata durante la Settimana Santa dando così concretezza ai diversi appelli del Papa perché nessuno venisse escluso dalla campagna di vaccinazione contro il coronavirus.