Variante Omicron. Capobianco (Oms): moratoria su proprietà dei vaccini

Vatican News

Marco Guerra – Città del Vaticano

L’Oms ha definito la nuova variante Omicron preoccupante e il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha parlato di livello di rischio alto o molto alto. Il nuovo ceppo del Covid infatti contiene “un gran numero di mutazioni” che potrebbero renderlo più trasmissibile e aiutarlo a eludere il sistema immunitario. Non è chiaro per ora se sia più o meno resistente ai sieri.

Il blocco dei voli con il Sudafrica

I governi di tutto il mondo stanno prendendo le contro misure e in molti hanno interrotto i collegamenti aerei con il Sudafrica e ai Paesi limitrofi, dove è stata inizialmente individuata la variante, anche se un primo caso però già si segnala in Belgio. Massima prudenza in tutta Europa mentre Pfizer e Moderna fanno sapere di essere già a lavoro sul nuovo ceppo.

Le perdite delle Borse

La preoccupazione si espande anche nel campo economico. La variante Omicron ha affondato i listini Asiatici, Europei e anche Wall Street, che chiude una seduta ridotta a causa del Thanksgiving ai minimi da ottobre 2020. Le Borse archiviano così un venerdì nero, il peggiore Black Friday della storia. Male i titoli legali alle compagnie aree e al turismo. Intanto lo Stato di New York ha già dichiarato lo stato di emergenza per l’aumento dei contagi con il rinvio di tutti gli interventi chirurgici programmati per tenere liberi gli ospedali. Ulteriore stretta anche dal governo Olandese, il premier Rutte ha annunciato un inasprimento del lockdown, a partire da domenica 28 chiuse tutte le attività dalle 17 alle 5 del mattino.

Una moratoria sulla proprietà intellettuale

I timori di una nuova ondata di contagi portano nuovamente al centro del dibattito il tema delle varianti e dell’equità dell’accesso ai vaccini, soprattutto nel Sud del mondo. Nei prossimi giorni a Ginevra si terranno due importanti vertici: la dodicesima Conferenza Interministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc o Wto) e la sessione speciale dell’Assemblea mondiale della Sanità (Oms). Sui due tavoli anche la questione della moratoria sulla proprietà intellettuale dei vaccini, proposta a ottobre 2020 da India e Sudafrica. La misura tesa a rimuovere i monopoli che impediscono l’accesso alla conoscenza medica e di delocalizzare la capacità produttiva non solo deii vaccini ma di tutti i farmaci che servono a contrastare il virus. 

Capobianco (Fondazione Oms): Paesi poveri senza vaccino

“Nei Paesi più poveri solo il 5% della popolazione ha ricevuto due dosi del vaccino e in Africa solo il 27 del personale sanitario è vaccinato, mentre nel mondo Occidentale viene inoculata una quantità di terze dosi sei volte superiore alle prime dosi che vengono date nel terzo mondo”, spiega il dottor Emanuele Capobianco, direttore programmi della Fondazione OMS, parlando di una problema di “equità e giustizia”.

Ascolta l’intervista al direttore Capobianco

Ridurre il costo dei vaccini

“E’ importante la moratoria sulla proprietà intellettuale perché consentirebbe la produzione di vaccini a basso costo nei Paesi in via di sviluppo e questo faciliterebbe un accesso più diffuso alla vaccinazioni”, sostiene il direttore della Fondazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “Una moratoria del genere – prosegue – è stata fatta per i farmaci per il trattamento dell’Aids nei primi anni 2000 ed ha garantito il crollo del costo di questi prodotti, dobbiamo essere pronti a riprodurre questa esperienza”. Capobianco conferma quindi l’esistenza degli interessi delle case farmaceutiche e di alcuni Paesi che le sostengono, per questo “è importante porre il problema etico dell’equità e della giustizia”.

Le ripercussioni economiche

Infine il direttore della Fondazione Oms mette in evidenza un fattore epidemiologico: “Se non si portano i vaccini a tutti i Paesi poveri continueranno ad emergere varianti, che colpiranno anche le aree più ricche”. “C’è quindi anche un problema economico – sottolinea in conclusione – solo quando saranno tutti in sicurezza si potrà tornare ad uno stile di vita che consente all’economia di ripartire”.