Adriana Masotti – Città del Vaticano
E’ stato messo in campo un vasto piano per la distribuzione di vari tipi di vaccini anti Covid-19 in tutto il mondo a beneficio dei Paesi più in difficoltà dal punto di vista economico e organizzativo. L’iniziativa è della COVAX Facility, il meccanismo globale per un accesso equo ai vaccini per il Covid-19, che finora ha potuto far arrivare dosi salvavita a oltre 100 economie nazionali, dalla prima consegna in Ghana lo scorso 24 febbraio. In totale, ad oggi, oltre 38 milioni di dosi di vaccino prodotte da AstraZeneca, Pfizer BioNTech e Serum Institute of India (SII) sono state consegnate, grazie al finanziamento da parte del Gavi COVAX Advance Market Commitment, e se ne prevedono almeno 2 miliardi nel corso del 2021. Per raggiungere questo obiettivo, lo stabilimento COVAX continuerà a diversificare ulteriormente la sua offerta e annuncerà nel prossimo futuro nuovi accordi con i produttori di vaccini. L’agenzia sta anche lavorando per assicurare ulteriori fonti di vaccini nelle forme di condivisione delle dosi dai Paesi a più alto reddito.
Saremo al sicuro quando tutti lo saranno
“In meno di 4 mesi dall’inizio della prima vaccinazione di massa fuori da un contesto clinico ovunque nel mondo, è estremamente incoraggiante che la distribuzione di dosi COVAX abbia già raggiunto 100 Paesi,” ha dichiarato Seth Berkley, CEO di Gavi, l’Alleanza per I Vaccini. “Saremo al sicuro – ha aggiunto – solo quando tutti saranno al sicuro e i nostri sforzi per accelerare rapidamente il volume delle dosi dipendono dal continuo sostegno dei governi e dei produttori di vaccini. Berkley parla del “più grande e rapido lancio globale di vaccini” in corso nella storia, e afferma che è necessario andare avanti velocemente.
OMS: necessaria la sinergia per un’azione efficace
Per Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità: “COVAX ha dato al mondo il modo migliore per assicurare la più veloce ed equa distribuzione di vaccini in sicurezza e in modo efficace per tutte le persone a rischio in ogni paese del mondo”. E ha lanciato un appello: “I Paesi, I produttori e il sistema internazionale devono unirsi per dare priorità alla distribuzione di vaccini attraverso COVAX. Il nostro futuro collettivo, letteralmente, dipende da noi.”
Contro le varianti, accelerare le vaccinazioni
“L’ambizione di concedere ai Paesi l’accesso ai vaccini del Covid sta diventando una realtà grazie all’eccezionale lavoro dei nostri partner della COVAX Facility,” è la dichiarazione contenuta in un comunicato stampa rilasciata da Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef. “Non è il momento di festeggiare, ma di accelerare. Con l’emergere delle varianti in tutto il mondo, dobbiamo accelerare la distribuzione globale. Per questo, è necessario che I governi, insieme con i partner, prendano le misure necessarie per aumentare l’offerta, anche semplificando le barriere ai diritti di proprietà intellettuale, eliminando le misure dirette e indirette che limitano le esportazioni dei vaccini da Covid-19, e donando le dosi di vaccino in eccesso il più rapidamente possibile”.
L’iniziativa globale targata COVAX
COVAX è coordinato da CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations), Gavi – l’Alleanza per i Vaccini e Oms – in collaborazione con l’Unicef come partner chiave per la sua implementazione, i produttori di vaccini dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo, la Banca Mondiale e altri. È l’unica iniziativa globale che sta lavorando con i governi e i produttori per garantire che i vaccini contro il Covid-19 siano disponibili in tutto il mondo sia per i Paesi a reddito più alto che per quelli a reddito più basso.
L’impegno dell’Unicef
Facendo leva sulla sua esperienza come maggiore acquirente singolo di vaccini al mondo, l’Unicef lavora con i produttori e i partner per l’approvvigionamento delle dosi di vaccino contro il Covid-19, così come per il trasporto, la logistica e lo stoccaggio. Insieme a Gavi e all’Oms, l’organismo delle Nazioni Unite collabora con i governi per garantire che i rispettivi Paesi siano pronti a ricevere i vaccini, con l’attrezzatura appropriata per la catena del freddo e gli operatori sanitari formati per distribuirli, oltre che per condurre campagne per promuovere la fiducia nei vaccini, fornendo comunicazioni sulla loro sicurezza e cercando di rispondere alla disinformazione in tutto il mondo.