Chiesa Cattolica – Italiana

Usa, si indaga sull’attentato a Donald Trump

Indagini sono state aperte dopo il ferimento all’ex presidente degli Stati Uniti in Pennsylvania, giunto intanto a Milwaukee dove il 18 luglio verrà designato come sfidante alle presidenziali di novembre. Parsi, ordinario di Relazioni Internazionali alla Cattolica: “I due concorrenti in corsa alla Casa Bianca dovranno ridisegnare il loro comportamento nel proseguimento della campagna elettorale”

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Ci sono molti punti ancora da chiarire in merito all’attentato che ha coinvolto Donald Trump ieri, 14 luglio, in Pennsylvania. Si cerca di capire il movente dell’attentatore e come sia stato possibile per Matthew Cook – questo il nome del ventenne che ha sparato contro Trump prima di venire ucciso – di poter arrivare al comizio imbracciando un fucile senza venire bloccato dai controlli. Crooks è stato ucciso dal Secret Service, l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti e dei candidati alla presidenza, poco dopo aver esploso i suoi colpi. Attualmente sono in corso diverse indagini che dovranno rilevare eventuali falle nel sistema di sicurezza. Nell’attacco, è stato colpito a morte anche un uomo di cinquant’anni, ex vigile del fuoco, presente al comizio, che si è lanciato sulla sua famiglia per proteggerla.

Le dichiarazioni di Joe Biden

Unanime lo sdegno della comunità internazionale per l’accaduto. L’attuale presidente americano, Joe Biden, nel suo discorso alla Nazione, ha ammonito entrambe le parti ad abbassare la tensione in vista delle elezioni. ”Non essere d’accordo è inevitabile nella democrazia americana”, ha affermato Biden, ma la politica non dovrebbe mai trasformarsi in un ”campo di sterminio”. Il discorso, durato circa sei minuti, è stato pronunciato dallo Studio Ovale, luogo riservato alle comunicazioni più importati che il presidente degli Stati Uniti intende rivolgere alla Nazione. In conclusione Biden ha affermato anche che le decisioni in politica si prendono con i voti, non con le pallottole, e che il potere di cambiare l’America deve essere in mano ai cittadini e non agli assassini.

La convation dei Repubblicani

Intanto Trump in queste ore ha raggiunto il Wisconsin dove, durante la convention dei Repubblicani, vedrà ufficializzata la sua nomina come candidato del partito per le elezioni del 5 novembre. L’ex presidente ha annunciato che terrà un discorso diverso dopo l’attentato subito in Pennsylvania. “Sinceramente, da ora in poi terrò un discorso completamente diverso” e sarà un messaggio di unità per il Paese e per il mondo, ha anticipato Trump.

Ascolta l’intervista a Vittorio Emanuele Parsi

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2024/07/15/11/138134294_F138134294.mp3

Le conseguenze sulla campagna elettorale

Interpellato per un commento su quanto accaduto a Donald Trump, Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore, sottolinea come le posizioni tra conservatori e progressisti siano fortemente radicalizzate. “Il sistema politico, sostanzialmente dall’ascesa di Trump, ha subito una forte polarizzazione, tale da poter indurre alla violenza, considerando anche che gli Stati Uniti, storicamente, conoscono diversi episodi di questo genere”. Il professor Parsi spiega come, dopo questo attentato, i due concorrenti in corsa per le presidenziali americane dovranno ridisegnare il loro comportamento nel proseguimento della campagna elettorale. “Trump – spiega l’esperto – potrà esibire quello che ha mostrato: un grande coraggio fisico”, il che gli darà dei vantaggi nella corsa alla presidenza. L’attuale capo della Casa Bianca, Joe Biden, secondo il professore, dovrà unvece “certamente abbassare i toni” che, in parte lui ed in parte i suoi, avevano alzato contro Donald Trump, e “dovrà liberarsi dall’accusa ingiuriosa e falsa che i democratici siano responsabili dell’attentato”. 

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