Stati Uniti sotto shock in seguito alla diffusione del video in cui cinque agenti uccidono brutalmente a Memphis, nel Minnesota, l’afroamericano 29 enne Tyres Nichols. I fatti risalgono al 7 gennaio scorso e ricordano drammaticamente quelli in cui perse la vita George Floyd. Forti proteste in tutte le maggiori città americane
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Boston, Chicago, Detroit, New York, Portland e altre grandi città in piazza. L’indignazione monta nuovamente negli Stati Uniti. Tyres Nichols, come George Floyd, ucciso nel 2020 a Minneapolis, nel Minnesota. Il giovane afroamericano, stando a tre scioccanti video e audio resi noti, è stato inseguito dagli agenti per un’infrazione stradale e guida pericolosa. Una volta fermato è stato poi picchiato a sangue. La sua vita è finita tre giorni dopo in ospedale a causa della gravità delle ferite riportate, mentre i poliziotti, afroamericani come la vittima, sono stati licenziati pochi giorni dopo e incriminati per una serie di reati, tra cui omicidio di secondo grado, sequestro aggravato e aggressione aggravata.
Giustizia non vendetta
Immediatamente proteste, spesso anche violente, sono state organizzate in tutti gli Stati Uniti. I parenti di Nichols hanno esortato i manifestanti a protestare pacificamente. “Non vogliamo distruggere le nostre città, perché non è quello che mio figlio rappresentava – ha detto la madre del ragazzo. Comunque le manifestazioni hanno creato blocchi stradali un po’ dappertutto, creando problemi al traffico nazionale. Si aspettano ora le decisioni della magistratura, così come avvenne per George Floyd.