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Nove Stati devastati da una tempesta artica di rara intensità che finora, da mercoledì scorso, ha ucciso almeno 38 persone, tra Stati Uniti e Canada, e ne ha lasciate decine di migliaia senza corrente. Gran parte del Nord America è stato investito dal gelo polare, attraversato da venti che hanno provocato forti nevicate, soprattutto nella regione dei Grandi Laghi. Interessata anche la zona del Rio Grande, lungo il confine con il Messico.
Si temono ancora più vittime
Lo stato più colpito è quello di New York. Circa 200.000 abitanti nel pomeriggio del giorno di Natale sono rimasti senza corrente. Alcune delle vittime sono state ritrovate bloccate nelle loro auto, altre in strada, coperte dalla neve. I timori sono che il numero dei morti sia destinato a crescere, con persone intrappolate nelle macchine da più di due giorni e altre chiuse in casa con le temperature gelide per la mancanza di elettricità. Nonostante venerdì fosse stato emesso un divieto di circolazione, in centinaia erano ancora in movimento.
La peggiore tempesta degli ultimi decenni
Il governatore dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha schierato la Guardia Nazionale parlando di “grave crisi”, e della peggiore tempesta invernale “degli ultimi 60 anni”. A Buffalo, città tra le più colpite, due giorni di forti nevicate e di forti venti hanno creato condizioni che secondo i funzionari locali sono probabilmente le più gravi dal 1977. Ai residenti è stato chiesto di restare nelle abitazioni per l’impraticabilità delle strade, mentre l’aeroporto della città continua a retare chiuso. Secondo il bollettino del servizio meteorologico ci si aspetta la caduta di molta neve, tra i 30 e i 60 centimetri.
Freddo e neve dal Canada al Texas
La tempesta ha colpito anche il Canada dove, un incidente di autobus su una strada ghiacciata, ha causato almeno quattro morti e decine di feriti nella Columbia Britannica, secondo le autorità. Più di 150.000 persone sono rimaste senza corrente, soprattutto in Ontario e in Quebec. Tutti i treni da Toronto a Ottawa e Montreal sono stati sospesi il giorno di Natale a causa del deragliamento di un treno, secondo il servizio ferroviario canadese. In altre città degli Stati Uniti, come Denver e Chicago, sono stati aperti rifugi per coloro che avevano bisogno di riscaldarsi e proteggersi dall’ipotermia. A El Paso, in Texas, i migranti disperati provenienti dal Messico si sono accalcati in cerca di calore nelle chiese, nelle scuole e in un centro civico.