Usa, il Papa: prego per le vittime, si promuova la riconciliazione nazionale

Vatican News

Marco Guerra – Città del Vaticano

Al termine della recita dell’Angelus il pensiero del Papa va al popolo degli Stati Uniti, scosso dall’assalto al Congresso di Washington costato la vita a cinque persone. Per queste vittime il Francesco ha assicurato la sua preghiera:

Rivolgo un saluto affettuoso al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita: cinque. L’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde.

Impegno per la riconciliazione

Il Pontefice si è quindi rivolto direttamente ai vertici statunitensi richiamandoli alle loro responsabilità e all’impegno per la riconciliazione della società americana:

Esorto le autorità dello Stato e l’intera popolazione a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana.

Cercare bene comune

Prima di congedarsi, il Papa ha quindi invocato l’aiuto della Vergine Immacolata per compiere un processo di pacificazione mirato al bene comune:

La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune e lo faccia con tutti, con tutti coloro che abitano in quella terra.

Biden non esclude 25.mo emendamento

Intanto dagli Usa è giunta notizia che il vicepresidente americano Mike Pence non esclude di invocare il 25.mo emendamento. Lo ha riportato la Cnn citando alcune fonti, secondo le quali potrebbe farvi ricorso nel caso in cui il presidente Donald Trump divenisse più instabile. La sezione 4 del 25esimo emendamento contempla la possibilità che il presidente sia incapace di trasferire il potere, oppure semplicemente non intenzionato, in questo caso, spetta al vicepresidente in accordo con il governo stabilire l’incapacità del presidente, prendendone poi il posto, in alcuni casi la questione passa alla Camera e al Senato: entrambe le camere vengono chiamate a esprimersi entro 21 giorni e con una maggioranza dei due terzi.

Trump visiterà il Texas

Trump starebbe intanto già lavorando alla sua squadra legale per difendersi da un impeachment richiesto da 180 deputati americani per istigazione all’insurrezione. I dem chiedono che Biden una volta insediato indaghi il presidente uscente che il 12 gennaio andrà in Texas per una visita al confine con il Messico, un’occasione per mettere in evidenza il suo impegno sul muro e sulle politiche migratorie. Nel frattempo un gruppo di deputati repubblicani alla Camera dei Rappresentanti Usa ha scritto una lettera al presidente eletto, Joe Biden, chiedendogli formalmente di intervenire per fermare il piano della speaker Nancy Pelosi di aprire per la seconda volta una procedura di impeachment contro Donald Trump. 

Indagini e primi arresti

Sul fronte delle indagini relative all’assalto al Capitol Hill si segnalano i primi arresti dei protagonisti della dimostrazione sfociata nelle violenze. A finire in manette anche Jacob Anthony Chansley, detto Jake Angeli, l’uomo che ha fatto irruzione nel Congresso americano vestito con corna e pelliccia e ribattezzato “Lo Sciamano” e “Buffalo Bill”. L’Fbi ha ricevuto dai cittadini 17 mila segnalazioni utili per individuare i manifestanti.