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Usa, ancora un confronto Biden-Trump per la Casa Bianca

Strada spianata per il presidente in carica e l’ex presidente suo sfidante per le rispettive nomination in campo democratico e repubblicano, in vista delle elezioni presidenziali americane di novembre. A confermarlo sono anche gli ultimi dati delle rispettive situazioni in Georgia, Mississippi e nello Stato di Washington, dove si è votato ieri, 12 marzo

Stefania Ferretti – Città del Vaticano

Il presidente americano, Joe Biden, ha ottenuto ieri un numero sufficiente di delegati per rivendicare la sua nuova candidatura alla Casa Bianca. Stessa sorte per Donald Trump, che si è aggiudicato in tutto 1.221 delegati in vista della convention nazionale dei Repubblicani, più dei 1.215 necessari a ottenere la nomina a candidato alla presidenza Usa. Per l’ex presidente potrebbe tuttavia essere una minaccia il 15% ottenuto da Nikki Haley, già ritirata dalla corsa alla Casa Bianca e su molti aspetti non in linea con la politica di Trump.

I problemi giudiziari di Trump

Le candidature sono state confermate nonostante questioni legali ancora non definite per entrambi i candidati. Donald Trump è attualmente implicato in decine di procedimenti giudiziari, con oltre 90 capi d’imputazione. La Corte Suprema a guida repubblicana (nella cui composizione Trump stesso ha avuto un ruolo determinante, nominandone ben tre componenti) lo ha, tuttavia, considerato eleggibile. Il calendario delle cause penali potrà però interferire con la sua corsa alla Casa Bianca. Nel caso relativo al denaro sporco che coinvolge la modella Karen McDougal, Trump dovrà infatti, recarsi in tribunale quattro giorni alla settimana, limitando così il tempo da dedicare alla campagna elettorale.

Anche Biden alle prese con la giustizia

Una nuova tegola si è abbattuta su Biden. Il procuratore David Weiss ha, infatti, presentato nuove accuse contro Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, per reati fiscali. Si tratta del secondo procedimento, dopo quello avviato sempre da Weiss, per il mancato pagamento di tasse e dichiarazioni fraudolente all’Fbi nell’acquisto di un’arma.

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