Usa, a Chicago un giovane spara da un tetto sulla parata del 4 luglio: sei vittime

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Dopo una caccia all’uomo durata otto ore, la polizia ha fermato in serata il giovane sospettato di avere sparato sulla folla della parata del 4 luglio, uccidendo 6 persone e ferendone 31, alla guida della sua auto nella zona di Lake Forest, a nord di Chicago. E’ Robert E. Crimo III, 22 enne rapper con lo pseudonimo Awake, che sui social media appare con molti tatuaggi su viso e collo e diversi travestimenti eccentrici. In una foto del suo profilo Facebook, il giovane appare con un elmetto e una piccola telecamera in testa, e il volto coperto. Compare poi un’immagine di una manifestazione del Patriot Front, un’organizzazione suprematista bianca Ma le autorità non lo hanno ancora definito ufficialmente l’autore della strage.

Colpi sparati sulla folla da un palazzo all’inizio della parata

Avrebbe sparato con un fucile, che è stato recuperato, a Highland Park, un sobborgo benestante a 40 chilometri dal centro di Chicago, dal tetto di un palazzo, quando la parata era cominciata da pochi minuti. Mirando su persone che stavano vivendo una giornata di gioia e relax in famiglia, che ai primi colpi hanno pensato a fuochi d’artificio, ma quando le vittime hanno cominciato a cadere e il sangue a macchiare le strade, è stato subito panico e fuga generale.

Testimonianze di momenti di panico 

“È stato spaventoso, non ho mai visto nulla di simile in tutta la mia vita – ha raccontato un testimone – Persone terrorizzate e ricoperte di sangue”. “Era una scena caotica – ha raccontato un’altra persona, che stava raggiungendo in auto la parata al momento della sparatoria – Ho provato a chiamare la mia famiglia e ho scoperto che si erano rifugiati all’interno di un edificio vicino al percorso”. Le immagini sui siti e i social media hanno mostrato sedie ribaltate, passeggini abbandonati, thermos e borse frigo gettate sul marciapiede accanto al sangue delle persone ferite o uccise. Scene di panico e terrore di famiglie che un momento prima stavano festeggiando con i loro cari. La festa del 4 luglio commemora l’adozione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, il 4 luglio del 1776, quando le Tredici colonie si staccarono dalla Gran Bretagna. Una festa molto sentita, celebrata con feste, parate, barbecue e picnic, ma che quest’anno ha lasciato sconcerto e fatto ricadere il Paese nel panico.

Terza sparatoria in poche settimane, dopo Uvalde e Buffalo

La sparatoria arriva a poche settimane dal massacro di Uvalde del 24 maggio scorso, 22 vittime in una scuola elementare, e la strage in un supermarket di Buffalo, a New York. Il presidente Joe Biden, che si è detto sotto shock, ha parlato al Paese con la moglie Jill dal giardino della Casa Bianca, promettendo che proseguirà “la lotta contro l’epidemia della violenza causata dalle armi”. Da poco ha firmato una legge (votata in Congresso anche da alcuni parlamentari repubblicani) che cerca di introdurre maggiori controlli al commercio delle armi. Seppur blando si tratta del primo provvedimento introdotto negli Usa dal 1994.