Urbańczyk: serve parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro

Vatican News

Isabella Piro – Città del Vaticano

“La libertà della persona in materia economica è un valore fondamentale e un diritto inalienabile da proteggere e difendere”: lo ha ribadito chiaramente Monsignor Janusz Urbańczyk, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, con sede a Vienna), intervenendo il 16 febbraio, via Zoom, alla sessione conclusiva del primo incontro preparatorio del 29.mo Forum economico e ambientale dell’organismo. Ognuno “dovrebbe poter fare un uso legittimo dei suoi talenti”, ha aggiunto, solleticando gli Stati membri a “garantire un accesso giusto ed equo al mercato del lavoro per tutti i loro cittadini, indipendentemente dal loro sesso”. Ciò sarà possibile, ha spiegato il presule, compiendo “un primo passo indispensabile”, ovvero offrendo “la possibilità concreta di accesso alla formazione professionale” e “la parità di retribuzione a parità di lavoro” tra uomo e donna.

Prestare attenzione alla famiglia, cellula fondamentale della società

Al contempo, l’Osservatore permanente ha sottolineato la necessità di “prestare attenzione alla famiglia, cellula fondamentale della società ed elemento costitutivo della vita economica di domani”.  In quanto “intrinsecamente legati alla dignità e allo sviluppo della persona umana”, così come “al miglioramento della società”, il lavoro e la famiglia, infatti, “formano un’unità o interdipendenza in cui la famiglia, in definitiva ha un valore superiore”. Di qui, l’auspicio espresso da Monsignor Urbańczyk che il lavoro sia “prudentemente orientato verso la famiglia”.

Riconoscere il lavoro delle donne

Forte anche il richiamo del rappresentante vaticano a “ricordare l’enorme ruolo del lavoro non retribuito delle donne”. Pur non essendo ufficialmente riconosciuto dall’economia formale, infatti, esso “contribuisce non solo allo sviluppo economico di ogni Paese, ma sostiene anche i pilastri fondamentali che governano una società e una nazione”. A tal proposito, l’Osservatore permanente ha citato “il lavoro nobile e non retribuito dell’educazione dei bambini e della cura degli anziani”: veri e propri “servizi sociali” per i quali uno Stato dovrebbe altrimenti spendere molto. Quindi, anche se nel mondo del lavoro è stato fatto molto “nel campo della parità tra uomo e donna”, tuttavia, ha concluso il presule, fino a quando ci saranno “differenze ingiustificate tra i sessi in termini di retribuzione, assicurazione e sicurezza sociale, ci aspetta altro lavoro” da fare.