Dal 27 gennaio al 5 febbraio una delegazione visita l’ospedale Santa Gemma di Dodoma, dove è in corso di realizzazione il nuovo reparto di ginecologia e ostetricia, grazie alla collaborazione con l’Ateneo e al sostegno finanziario della Conferenza episcopale italiana
Vatican News
È partita una nuova iniziativa di solidarietà e di volontariato internazionale che vede insieme l’Università Cattolica e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Delegazioni di entrambe hanno raggiunto il 27 gennaio scorso la Tanzania, per accompagnare la quarta tappa del Progetto di sostegno, collaborazione e sviluppo delle attività e delle strutture sociosanitarie del Paese africano.
Questa nuova missione, in programma fino al 5 febbraio prossimo, nasce in particolare con l’obiettivo di rafforzare e sostenere le attività del St. Gemma Hospital di Dodoma attraverso tutte le fasi del progetto, grazie a un’attività di consulenza e formazione, accompagnando l’intera realizzazione di nuove strutture: un nuovo edificio per il reparto Maternità con l’organizzazione della Sala Operatoria e della Sala Parto, grazie all’expertise del personale medico e sanitario dell’Area di Ginecologia e Ostetricia della Fondazione Gemelli, diretta dal professor Antonio Lanzone, ordinario di Ginecologia e Ostetricia alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.
La delegazione, composta da ginecologhe e personale della Direzione Tecnica, ICT e innovazione tecnologie sanitarie della Fondazione Gemelli diretta dall’ingegnere Giovanni Arcuri, sarà guidata da monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che ha seguito fin dall’inizio, ossia dai primi anni Duemila, i progetti di realizzazione e sviluppo del St. Gemma Hospital attraverso la realizzazione dei tre precedenti progetti in Tanzania che hanno ottenuto il sostegno della CEI: “Grazie al legame con alcuni amici del Trentino e alla conoscenza diretta della Congregazione locale delle Suore di Santa Gemma presenti nella Diocesi di Dodoma, dopo la costruzione dell’Ospedale, inaugurato nel 2004, e la formazione di 30 suore infermiere e 3 suore medico con un progetto avviato nel 2009, è stata realizzata la struttura per il nuovo servizio dedicato alla gastroscopia, servizio allora non disponibile nel raggio di 500 Km da Dodoma (2016) e curato per i primi tre anni grazie alla collaborazione di 20 medici gastroenterologi volontari italiani che si sono alternati in loco per tutto il periodo. Ora il progetto cresce ancora e raddoppia gli spazi ospedalieri, dedicando tutta la nuova struttura alla ostetricia e ginecologia”.
“Da molti anni, la CEI sostiene le attività del St. Gemma Hospital con i fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica. Si tratta di un supporto a favore delle donne e dei bambini, in una fase particolare per la salute materno-infantile, che pone un’attenzione costante all’accompagnamento delle persone accolte. Garantire assistenza e cura, con competenza e sollecitudine, è un modo concreto per farsi prossimi e per promuovere la dignità dell’essere umano”, sottolinea l’rcivescovo di Cagliari e segretario generale della CEI, Giuseppe Baturi.
Il nuovo progetto, redatto dalla Direzione Tecnica della Fondazione Gemelli nel corso del 2022, risponderà ai più moderni criteri progettuali e normativi italiani e sarà in grado di soddisfare due bisogni essenziali: la necessità di ampliare il servizio di maternità a causa dell’aumento esponenziale delle partorienti che si rivolgono all’ospedale di Dodoma e, quindi, la necessità di allestire un servizio per i molti neonati prematuri per evitare il trasferimento critico all’unico ospedale che lo ha, distante 35 chilometri.
La popolazione di Dodoma è, infatti, raddoppiata, fra il 2017 e il 2018, grazie all’espansione edilizia, soprattutto nei quartieri periferici: l’ospedale Santa Gemma è situato volutamente in una delle periferie più popolose, essendo un punto di riferimento essenziale per le famiglie più povere della città. Grazie al finanziamento della Cei verranno potenziate e arricchite le strutture sanitarie esistenti, dotando anzitutto l’ospedale di un numero più adeguato di posti di degenza per le partorienti, costruendo un nuovo edificio per la nuova Maternità, e di un servizio di cura specifica per i neonati prematuri, innovazioni che potranno essere di supporto anche ad altre strutture sanitarie pubbliche e private della regione di Dodoma e dei territori circostanti.
Continuerà a essere importante anche la collaborazione con il personale sanitario volontario italiano: alla formazione “on the job” per l’avvio del nuovo reparto ostetrico e per l’assistenza ai prematuri sarà fondamentale il supporto del personale sanitario del Policlinico Gemelli, insieme al programma di Servizio Civile Universale che l’Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale (AUCI) sta avviando per il St. Gemma Hospital.