Chiesa Cattolica – Italiana

Unitalsi, formazione sulla comunicazione con gli ammalati

Antonella Palermo – Città del Vaticano

“Non dico ciò che dico ma ciò che l’altro comprende. Note sulla comunicazione”. Questo il titolo del nuovo appuntamento, alle 21 di stasera, del ciclo di incontri sulla piattaforma Zoom promossi dall’Unitalsi Lombarda in occasione del suo centenario. Dopo la serata spirituale in preparazione della Pasqua, organizzata il 31 marzo, ora l’organismo di sostegno alle persone malate invita ad approfondire il tema della comunicazione e lo fa con un nuovo intervento di monsignor Dario Viganò.

Ascolta monsignor Viganò

L’interazione comunicativa richiede cooperazione

“Nasce dall’esperienza che ho fatto con il treno bianco dell’Unitalsi”, spiega Viganò. “Molto spesso il rapporto tra dame e barellieri e gli ammalati è di grande affetto e vicinanza. Ma a volte – precisa – può nascere qualche incomprensione: l’interazione comunicativa richiede infatti una forte dimensione cooperativa. Ciò vuol dire che non bisogna dire né troppo poco né troppo, che bisogna entrare in empatia, assumere tutte le attenzioni per ridurre al massimo le possibilità di generare incomprensioni”.

La cura dell’interazione per un servizio sempre migliore

Più in generale questo è un aspetto molto importante laddove noi vediamo, per esempio nei gruppi, che “emergono delle rigidità o delle contrapposizioni; mentre, se attivassimo alcune massime di qualità, quantità, relazione, modalità, questo rischio si ridurrebbe molto, anche se non è possibile eliminarlo del tutto. Insomma – sottolinea ancora Viganò – c’è una cura dell’interazione che permette di offrire un servizio migliore”.

Comunicare in modo efficace e positivo

La serata con gli uomini e le donne dell’Unitalsi sulla comunicazione vuole essere una semplice e necessariamente non sufficiente introduzione alle differenti e necessarie competenze richieste. Vittore De Carli, presidente della sezione lombarda di Unitalsi, invita anche i colleghi giornalisti a partecipare: “La prospettiva è quella pragmatica. Non basta comunicare, è necessario che la comunicazione sia efficace e positiva”.

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