Una raccolta di latte in polvere per le mamme del Dispensario Santa Marta

Vatican News

Per tutto il mese di maggio, il mese della Vergine Maria, è possibile portare delle confezioni di latte artificiale presso i locali del Dispensario, attigui alla porta del Perugino in Vaticano. Un dono per sostenere le madri in difficoltà in vista della Festa della mamma, il 14 maggio. La direttrice suor Anna Luisa Rizzello: “Un gesto semplice ma di grande aiuto”

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Le mamme che leggono la speranza negli occhi dei figli lottano tutti i giorni per la concretezza: crescere un figlio, dargli da mangiare, educarlo, inserirlo nella società… Sono cose concrete. E anche le mamme – oserei dire – sono speranza. Una donna che mette al mondo un figlio è speranza, semina speranza, è capace di fare strada, di creare orizzonti, di dare speranza”.

Le parole di Papa Francesco, nell’incontro di preghiera con il popolo rom e sinti, 9 maggio 2019, sono parole sagge e illuminanti soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca con bambini trovati senza vita nei cassonetti o altri fortunatamente salvati. Crescere un bambino vuol dire investire nel domani, lo sapeva bene anche Papa Pio XI quando l’8 maggio 1922 affidò il Dispensario Santa Marta alla cura operosa delle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Un anno prima, Dula Draeck, azionista di una ditta di latte in polvere americana, aveva fatto una donazione e chiesto a Benedetto XV di creare un servizio di distribuzione per i bambini poveri di Roma. Una scelta provvidenziale nei tempi duri del dopo-guerra.

Latte artificiale per le mamme in difficoltà

A più di cento anni da quell’iniziativa, la Fondazione Dispensario Santa Marta vuole riproporre quel gesto, quella fiammella di carità che mai si è spenta in Vaticano, in vista della Festa della mamma che cade il prossimo 14 maggio. Si potranno portare le confezioni di latte in polvere direttamente al Dispensario, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, che si trova presso l’ingresso del Perugino ma anche nel corso della Messa che sarà celebrata presso l’altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, proprio domenica 14 maggio dal cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa e presidente della Fondazione Dispensario Santa Marta. Un gesto per le tante mamme assistite, quasi una trentina al giorno, che vengono sostenute e aiutate da circa 50 volontari e quasi una sessantina di medici.

Bambini che giocano al Dispensario

“Mai far sentire una mamma a disagio”

“L’iniziativa nasce per ricordare come è nata l’opera della Fondazione Dispensario Santa Marta – racconta la direttrice suor Anna Luisa Rizzello delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli – ma anche per guardare alla strada fatta e per questo vogliamo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a migliorare questo servizio e nello stesso tempo vogliamo festeggiare soprattutto le mamme che beneficiano di questo dono del latte”. Suor Anna Luisa ha da poco festeggiato i 50 anni di vita consacrata, una donna minuta che in passato ha lavorato in contesti non facili come i quartieri spagnoli di Napoli, investendo sulla formazione, guardando sempre con fiducia alla Provvidenza. È un anno che è diventata direttrice ma ha chiara l’importanza di creare fraternità e di sentirsi famiglia con chi lavora nel Dispensario ma anche con chi riceve l’aiuto. “La prima cosa che facciamo è l’attenzione a chi abbiamo davanti, a non far sentire a disagio chi viene perché ha già vissuto grandi difficoltà. Vogliamo preparare un clima di accoglienza – spiega suor Anna Luisa – un clima veramente di amore verso queste persone, non far sentire loro il peso del gesto, il peso del chiedere”.

Suor Anna Luisa Rizzello con Papa Francesco

Mamme coraggiose che ritrovano dignità

Un cuore aperto è la prima cosa che il Dispensario offre alle donne che arrivano soprattutto attraverso il passaparola e che qui oltre al servizio di pediatria, trovano anche servizi di ginecologia, di psicologia, odontoiatria, logopedia e psicomotricità: un’attività questa introdotta proprio da suor Anna Luisa. Importante è la collaborazione anche con l’ospedale Bambino Gesù e con il Gemelli. Solitamente i bambini sono accolti da zero a 5 anni, “ma – sottolinea la direttrice – i medici non guardano l’età se il bambino ha bisogno”. “Abbiamo raccolto tante lacrime, tanti dubbi – aggiunge – perché molte provengono da Paesi stranieri, con culture diverse. La nostra è una presenza accogliente, amorevole e così si sentono sollevate per il sorriso che ricevono, per la delicatezza e l’attenzione che poniamo per non farle sentire a disagio. Cerchiamo di far sentire l’altro che viene in una grande famiglia”. Qui non c’è una sola storia da raccontare, ce ne tante di donne che da una visita all’altra si sentono sollevate sia perché il loro problema si è risolto, sia perché hanno trovato una risposta magari all’emergenza abitativa che vivono. “Ci ringraziano e per noi già il fatto che sono più sollevate dal loro problema conta molto. È vedere rispettata la loro dignità di persone perché spesso vivono in un contesto in cui non sono apprezzate. Qui cerchiamo di responsabilizzarle e quando si sentono prese in considerazione crescono umanamente, ed è bello da vedere. Le prime volte vengono con i mariti poi da sole e per noi già questo è un grande passaggio che ci ripaga moltissimo”.

Ascolta l’intervista a suor Anna Luisa Rizzello

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Alcuni scatti del Dispensario