Una festa per celebrare i nuovi cardinali dell’Asia, “dono per la Chiesa”

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

È stata una festa per la Chiesa dell’Asia, che dal 27 agosto si è arricchita di sei nuovi cardinali, la serata evento organizzata ieri sera nell’Istituto Santissima Maria Bambina, a pochi passi da Piazza San Pietro, dalla Conferenza episcopale indiana. Vescovi e cardinali di vecchia e nuova nomina sono venuti a celebrare i neo porporati di India, Timor Est, Singapore creati da Francesco nel suo ultimo Concistoro, descritti come “un dono e un riconoscimento del Papa per la Chiesa asiatica e il suo contributo”.  L’appuntamento è stata anche l’occasione per festeggiare il ‘giubileo’ del cardinale Oswald Gracias, dal 2018 presidente della Conferenza episcopale dell’India, giunto al traguardo dei 50 anni di sacerdozio e 25 di episcopato.

Numerosi ospiti

Tra foto, brindisi e un piccolo buffet di specialità indiane, erano numerosi gli ospiti presenti, a cominciare dal segretario di Stato, Pietro Parolin, e dai cardinali Reinhard Marx e Óscar Rodríguez Maradiaga, membri come Gracias del Consiglio dei cardinali che ha collaborato con il Papa per redigere la costituzione apostolica che riforma la Curia romana Praedicate Evangelium, sulla quale circa 200 prelati hanno riflettuto per due giorni in Aula Nuova del Sinodo. Presenti nell’Istituto anche il cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar); il cardinale indiano George Alencherry; il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo emerito di Karachi (Pakistan); il cardinale Patrick D’Rozario, arcivescovo emerito di Dacca (Bangladesh); il cardinale George Nichols, arcivescovo di Westminster. Sedevano in sala anche Paolo Ruffini e Andrea Tornielli, rispettivamente prefetto del Dicastero per la Comunicazione e direttore editoriale dei media vaticani. E a fianco a Gracias, erano seduti due delle tre neo porpore ‘curiali’: Arthur Roche, prefetto del Dicastero per il Culto divino, e Lazzaro You Heung-Sik, prefetto del Dicastero per il Clero, coreano e quindi anch’egli annoverato tra i rappresentanti della Chiesa asiatica.

Libro autobiografico

Proprio Roche ha preso la parola nel corso della serata, durante la quale è stato regalato il libro Called to serve (Chiamato a servire), racconto autobiografico del cardinale Gracias (“Mi hanno dovuto convincere a farlo”, ha detto) che ripercorre la vita di questo piccolo sacerdote di Bombay divenuto una delle figure di primo piano della Chiesa asiatica e internazionale, che il Papa ha voluto tra i cardinali consiglieri e nel comitato organizzatore del Summit sugli abusi in Vaticano del febbraio 2019.

“Un grandissimo uomo e un ottimo sacerdote, un gentiluomo e uno studioso”, lo ha definito il cardinale Roche. “Oswald Gracias ha un cuore molto grande e buono, è uno dei vescovi più significativi della Chiesa”. Il prefetto del Culto divino ha poi elogiato la Conferenza episcopale indiana che, ha detto, è “molto speciale”. Ogni suo membro ha “un luccichio negli occhi e una molla nel passo”.

Il cardinale Gracias, esempio di pastore

Sulla stessa scia, il discorso d’apertura del cardinale Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Damao, che si è fatto portavoce dei neo cardinali asiatici per ringraziare i presenti venuti a felicitarsi con loro. “Contiamo sulle preghiere di tutti voi”, ha detto, affinché “possiamo essere all’altezza delle sfide del nuovo ministero”. La gratitudine è andata soprattutto al cardinale Gracias, “persona umanamente meravigliosa, dotata di eccezionali qualità di mente e di cuore; cristiano che ha imparato ad ancorare la sua vita a Cristo”. L’arcivescovo di Bombay, ha detto Neri, è un pastore capace di “sostenere il popolo di Dio nella sua vita di fede” e, allo stesso tempo, “un esperto di diritto canonico”, che ha mostrato sempre grande competenza “come sacerdote, cancelliere, ausiliare, arcivescovo e cardinale”. Tutti incarichi svolti sempre “per servire la Chiesa”.

“Spendersi per la Chiesa”

Lo stesso Gracias, prendendo la parola al termine dell’incontro, omaggiato con un’icona e una stola indiana in seta bianca, ha distribuito personalmente la sua autobiografia ed espresso l’augurio che tutta la Chiesa in Asia faccia un passo in avanti per rispondere alla chiamata a servire. Non è un compito solo di vescovi e cardinali, ma “ogni battezzato è chiamato a spendersi per la Chiesa”. Chiesa che, ha affermato, oggi “deve affrontare molte sfide in tutto il mondo”: guerra e pandemia in primis. La prospettiva, tuttavia, è quella della speranza, la stessa di cui ha parlato più volte Papa Francesco: “È come se un dono dello Spirito Santo spingesse il Papa a parlare di speranza”.

Il cardinale Gracias ha concluso affermando di essere orgoglioso dei due nuovi cardinali dell’India – il già citato Neri e Anthony Poola, primo cardinale dalit, anch’egli presente -, come pure di tutti e sei i nuovi cardinali asiatici. Per loro “sostegno e incoraggiamento”, perché, ha detto, “ne abbiamo bisogno… Abbiamo bisogno gli uni degli altri come fratelli. Apparteniamo alla stessa famiglia”.