Una donna libera contro la schiavitù, la storia di suor Fortunata Quascé

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Il 25 gennaio la presentazione del romanzo di Maria Tatsos sulla vita della prima missionaria comboniana africana e del numero di febbraio di Donne Chiesa Mondo dedicato alle missionarie

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La storia della prima suora missionaria comboniana africana e la missionarietà femminile sono i contenuti del romanzo storico “Fortunata Bakhita Quascè – Una donna libera contro la schiavitù” e del numero di febbraio della rivista Donne Chiesa Mondo, dedicato appunto alle missionarie, che verranno presentati il 25 gennaio prossimo alle ore 11.30 presso la Sala Marconi di Palazzo Pio, a Roma. A intervenire saranno l’autrice, Maria Tatsos, che nel libro racconta la straordinaria vicenda spirituale e umana della sud sudanese Fortunata Bakhita Quascè; Suor Anne Marie Quigg superiora generale delle Suore Missionarie Comboniane; Raffaella Perin, docente di Storia della Cristianità presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire e Direttrice artistica del Festival della Missione Milano 2022, nonché collaboratrice di “Donne Chiesa Mondo”, e Rita Pinci, coordinatrice del Comitato di direzione del mensile femminile dell’Osservatore Romano. Modera l’evento Suor Gabriella Bottani, Suora Missionaria Comboniana, già coordinatrice internazionale di Talitha Kum.

L’impegno di Fortunata contro la tratta

Con questo numero “Donne Chiesa Mondo”, spiega Rita Pinci, “abbiamo deciso di parlare di missione e di missionarie domandandoci che cosa è che porta alla scelta missionaria tante donne. Ripercorriamo la storia di due millenni, partendo dalla Maddalena che per prima annunciò la risurrezione dando così inizio al movimento missionario e analizziamo come si è superata, dopo il Concilio, l’idea di “piantare” la Chiesa in altri popoli, luoghi, spazi, culture, riscattando l’origine della missione, che è la Chiesa in uscita. Con il titolo della rivista Siamo tutte missionarie, continua Pinci, “intendiamo sottolineare l’advocacy oggi di donne religiose e laiche, che è fede, impegno umano e sociale, generosità e gratuità totale. La missione è un principio, è un modo con cui si entra in contatto con gli altri, con l’Altro. È inquietudine per chi è escluso”. “Fortunata Bakhita Quascè è stata per me una sorella nell’ impegno contro la tratta” – afferma suor Bottani – la sua vita libera, la sua fede, la sua perseveranza coraggiosa, mi hanno sostenuto nei momenti difficili”.

La missione nasce dall’incontro con Dio

Senza avere a disposizione documenti scritti, perché Fortunata non ne ha lasciati, ma con lo scrupolo di una ricerca storica, Maria Tatsos racconta Suor Fortunata Bakhita in un romanzo storico in coordinamento con le suore comboniane impegnate contro la tratta di persone. “La sua vita – è l’analisi di suor Anne Marie Quigg, superiora generale delle comboniane – ci ricorda che la missione ha la sua origine nell’incontro con Cristo ed avviene tramite la testimonianza e l’annuncio ricevuto da persone concrete. Da persone dalle quali Fortunata ricevette cura ed educazione. Fu così che riconobbe la dignità di essere figlia amata da Dio”.