Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Una Conferenza per riflettere sul progresso delle innovazioni in campo medico, considerando anche il ruolo della fede e della spiritualità. Si tratta di “Exploring the Mind, Body and Soul – Unite to Prevent and Unite to Cure”, che si tiene in modalità virtuale sino all’8 maggio prossimo e che verrà chiusa con l’intervento di Papa Francesco. La Conferenza, giunta alla quinta edizione affronta una tematica impegnativa, ma che appare decisiva soprattutto in questo periodo di pandemia: ricondurre ad unità aspetti dell’essere umano, come mente, corpo e anima, dando a ciascuno medesima dignità. Lo sottolinea il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
R. – E’ forse anche l’unico approccio corretto, perché, da sempre, si è considerata la creatura umana non semplicemente come un grumo di cellule, una componente di tipo anatomico biologico, ma anche, soprattutto, una figura che esiste, che è nell’interno della storia, che ha relazioni, è per questo che i tre soggetti di questo convegno sono fondamentali, perché considerano sì il corpo, ma il corpo non può essere mai scisso dall’anima e, alla fine ,c’è questa sorta di ponte che è costituito dalla mente, questo vero e proprio orizzonte straordinario, 100 miliardi di neuroni abbiamo nella nostra piccola scatola cranica, tante quante sono le stelle della Via Lattea
In un momento come quello attuale, con l’emergenza pandemia, si guarda soprattutto alla salute del corpo, ma c’è una sorta di prevalenza tra questi tre aspetti mente, corpo e anima ?
R. – Questo è vero, ci si è accorti, soprattutto durante il periodo del lockdown, quando non era soltanto in questione la possibilità di scoprire un vaccino che riuscisse a sanare le ferite fisiche. La solitudine, l’isolamento, l’essere rinchiusi nello spazio ristretto, rompendo, perciò, l’istintiva capacità di relazione che non è solo quella virtuale, ma che è anche diretta e, soprattutto, la conquista dello spazio stesso da parte di una persona, hanno fatto comprendere come il problema fosse più complesso, fosse più profondo. Ed è interessante, io penso, in questa conferenza internazionale, che è la quinta poi che noi organizziamo in collaborazione soprattutto con gli Stati Uniti, col mondo delle accademie della ricerca statunitense, è interessante che si siano voluti porre in dialogo, in confronto, esperienze totalmente diverse, non solo medici e scienziati, ma anche studiosi di etica, leader religiosi, sostenitori dei diritti dei pazienti, politici, filantropi, opinionisti vari. Ecco, questo credo che sia l’elemento fondamentale: il dialogo e il confronto
A proposito di vaccini, la fede è un vaccino solo per l’Anima ?
R. – Nell’interno proprio di questo convegno, c’è più di una relazione che fa comprendere, senza cadere nel rischio di rompere la divisione, la distinzione, che deve esserci tra il protocollo medico e la ricerca di tipo teologico filosofico e così via, ma c’è questa consapevolezza che l’unità fondamentale della persona umana, in quella dimensione di anima, corpo e mente, necessariamente fa sì che ci siano dei transiti, che ci siano degli incroci, non si tratta quindi tra scienza, fede, eccetera, come giustamente deve essere, di percorsi paralleli, autonomi, indipendenti non necessariamente conflittuali, è importante anche che alcune volte ci siano delle stazioni in cui due binari si incrociano e lì, in quel momento, anche la spiritualità, l’interiorità, diventa una sorta non dico di vaccino, ma sicuramente di antidoto alla paura all’incubo all’insoddisfazione alla malattia interiore, che non è soltanto nel corpo umano, ma che si riflette anche in tutto l’essere umano.
Quindi la vera sfida e far andare d’accordo questi tre aspetti ?
R. – E questo è veramente, credo, l’elemento fondamentale. Per questo anche la convocazione di persone molto diverse, che può essere anche criticata, perché ci sono delle voci che, a prima vista, sembrerebbero così esterne, pensiamo non so ad un operatore nel mondo del cinema, ci sono anche delle dimensioni che riguardano la musica, che riguardano non solo i grandi esperti, che sono specifici nel loro ambito, ma anche la presenza di questo orizzonte, così diverso, fa capire che è necessario che si ritorni ancora, contro la parcellizzazione, la divisione, la separazione che viene fatta tra le varie discipline ad un dialogo, ad un incontro perché il benessere della persona non è solo quello della salute.
Informazioni più dettagliate sulla Conferenza sono disponibili sul sito del Dicastero: www.cultura.va e sul sito: VaticanConference2021.org.