Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano
“Il miracolo più bello sono le conversioni” perché sono sinonimo di una “guarigione dell’anima”, afferma Comastri. E a Lourdes ci sono state, in oltre due secoli, tante conversioni. Una tra queste è molto nota ed è quella dello scienziato Alexis Carrel. Il cardinale racconta, nella puntata odierna, la storia di questo insigne medico di Lione, ateo, che nel 1903 si recò sul luogo delle apparizioni. Di formazione positivista, scettico, e anche sostenitore dell’eugenetica. Per lui miracoli e guarigioni erano dovuti, piuttosto, a fenomeni di autosuggestione. Accettò di recarsi a Lourdes per sostituire il medico preposto, venuto meno, ad accompagnare i disabili.
Sul treno, racconta Comastri, Carrel si imbatté in una donna affetta da peritonite che a suo giudizio sarebbe dovuta tornare a casa non potendo assolutamente affrontare il viaggio. Nonostante il parere contrario del medico alla prosecuzione del viaggio, la donna giunse a destinazione e in ospedale, a Lourdes, guarì inspiegabilmente. Spettatore del prodigioso ristabilimento della donna il medico, che poi ricevette il premio Nobel, si convertì e divenne un “fervente credente”. Avrebbe rivolto alla Madonna la supplica “Vergine dolce, soccorrevole verso gli infelici che umilmente v’invocano, soccorretemi!”. Il cardinale Comastri prende spunto dal libro, scritto da Carrel, “Viaggio a Lourdes, Frammenti di Diario” (Morcelliana 1996) e divenuto, poi, un classico.