Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano
Il cardinale Angelo Comastri rievoca la nascita dell’Unitalsi, l’associazione che dal 1903 si adopera per il trasporto degli ammalati al santuario mariano di Lourdes. La storia è quella di Giovan Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei principi Barberini. Tra i pellegrini che partirono per la cittadina francese, in quell’anno, c’era proprio lui con intenzioni “poco pellegrine”. Senza alcuna speranza, gravemente ammalato per un artrosi deformante, avrebbe voluto togliersi la vita con una rivoltella. Questo gesto estremo di ribellione a Dio lo avrebbe voluto compiere nella grotta dov’era apparsa la Madonna a Bernadette.
Il giovane, riporta Comastri, a Lourdes “vide tanti ammalati ma li vide sereni”. E fu proprio questa nuova consapevolezza di poter “essere felice anche da ammalato” che trasformò il cuore del giovane. Senza ricevere il miracolo della guarigione, rinunciò comunque al suicidio e pensò di dedicare la sua vita per la serenità alle persone nella sua stessa condizione. Alla fine del pellegrinaggio, continua Comastri, consegna la sua rivoltella al vescovo Tedeschi dicendo: “non mi è servita, la Madonna mi ha disarmato”. L’esperienza di Lourdes di Tomassi è stata fonte di ispirazione per lo stesso nella fondazione dell’Unitalsi.