“Un mese con Maria”, la Madonna delle lacrime di Siracusa

Vatican News

Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano

Nel 1953 a Siracusa avvenne un prodigio. Nella casa dei coniugi Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto, una statua in gesso della Madonna, posta a capo del loro letto, cominciò a lacrimare sangue. Il fenomeno si verificò in un periodo in cui la donna, in stato di gravidanza, aveva seri problemi di salute. E si è ripetuto numerose volte. Su questi eventi sono state anche realizzate delle indagini da un’apposita commissione medica.

Il cardinale Comastri ricorda che “risultarono perfette lacrime umane” e rievoca l’impegno del dottor Michele Cassola nell’inchiesta. Il medico dovette constatare l’inspiegabilità degli episodi dal punto di vista scientifico e la riconducibilità dei fatti a qualcosa di miracoloso. “Hanno abbattuto il muro della mia incredulità” avrebbe detto il dottor Cassola dinanzi ad un reliquiario contenente le lacrime cristallizzate e realizzato appositamente per contenerle. Anche l’episcopato della Sicilia ha, successivamente, dichiarato miracolosa la lacrimazione.

“Un mese con Maria” – decima meditazione

Comastri torna, poi, sul tema dell’importanza della famiglia. Rammenta, a proposito, la storia di un orfanello di nome Agostino, storia di cui venne a conoscenza nel carcere di Regina Coeli. Il ragazzino sarebbe morto tragicamente in un incidente stradale. Tra i suoi affetti, dopo la morte, è stata rinvenuta una lettera: “Signore, …non so pregarti perché nessuno me lo ha mai insegnato”. Quando viene a mancare l’amore fondamentale, afferma Comastri, che è quello familiare, di un padre ed una madre, non si può comprendere l’amore di Dio, “quell’amore che da pienezza al cuore e fiducia nella vita”.