Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano
Viene ricordato un aneddoto di cui è protagonista Carlo Carretto. Questo religioso fu protagonista del cristianesimo nel secolo scorso. Dapprima fu presidente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica). Poi, come ricorda Comastri, si ritirò nel deserto del Sahara per dedicarsi alla vita contemplativa, entrando a far parte dei Piccoli Fratelli di Gesù, comunità ispirata alla figura di Charles de Foucauld. In questi anni racconterà le sue esperienze attraverso alcuni libri tra i quali il più celebre “Lettere dal deserto”.
Carretto, nei suoi testi, riporta anche l’episodio di un incontro tra lui e due promessi sposi. Alla coppia di fidanzati, appena conosciuti, Carlo assicurò la sua preghiera, per il loro futuro, nonostante non fossero cristiani e si congedò da loro. Tornato in quel villaggio anni dopo ne chiese notizia, curioso di sapere se il matrimonio si fosse celebrato. Purtroppo, la ragazza era stata decapitata secondo la legge islamica, rea di essere rimasta incinta prima del matrimonio. Cosi, alla sera, in preghiera, fratel Carlo Carretto operò una sorta di associazione di idee tra quanto era avvenuto alla ragazza e quanto sarebbe potuto avvenire a Maria se avesse detto a chiunque di essere incinta, per opera dello Spirito Santo. “Quanto dobbiamo essere grati a Maria – ribadisce Comastri – per il suo sì: un sì coraggioso, contro ogni logica umana, e contro i costumi della sua società e dell’epoca”