Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia – Città del Vaticano
Nella casa di Zaccaria, avviene un incontro tra mamme “felici” di essere tali. Le due donne sono Maria, Madre di Gesù ed Elisabetta, la madre di Giovanni Battista. Al saluto che Le rivolge la cugina Maria risponde con il “Magnificat”, parole che esprimono una gioia immensa perché “Dio ha posato lo sguardo sulla piccolezza della Sua Serva”. Il cardinale Comastri evidenzia le parole di Maria che palesano quella “predilezione” di Dio per i piccoli, gli umili a dispetto dei potenti i cui troni vengono rovesciati.
La sua lode è profetica e troverà puntuali conferme nella storia successiva. Tra i tanti esempi di “potenti” umiliati Comastri ricorda quello di Napoleone Bonaparte, noto generale francese e anticlericale. In esilio a Sant’Elena si convertì al cristianesimo dopo essersi battuto, per tutta la vita, contro la Chiesa. La sua fede, maturata negli ultimi anni della sua esistenza, è testimoniata nel suo libro: “Conversazioni sul cristianesimo”. Questo volume ci consegna un’immagine ben diversa di Napoleone da quella consegnataci dalla storiografia. Tra le pagine troviamo un’espressione significativa: “Esiste un Essere Infinito … a paragone del quale io, Napoleone, sono un vero niente, un puro nulla…”