Rispondere alle domande dei più piccoli sui temi più urgenti e attuali dei nostri tempi non è sempre semplice. L’editrice inglese Usborne pubblica una collana che risponde a questi “perché”. L’ultimo volume, presentato alla Bologna Children’s Book Fair, spiega il valore dell’inclusività e dell’accoglienza con il racconto di chi ha vissuto l’esperienza di rifugiato sulla propria pelle. La responsabile Elisa Bortone: abbiamo cercato di fornire ai più piccoli esperienze autentiche
Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano
C’è un’età in cui i bambini cominciano a chiedere “perché?”. Attraverso le risposte che ricevono dagli adulti coltivano la propria sensibilità, sviluppano conoscenza e interessi, soprattutto formano una propria coscienza, anche civile. Le risposte che ricevono orientano quello che sarà l’adulto di domani. La casa editrice inglese Usborne ha colto queste esigenze e quindi offre titoli capaci di creare un modo nuovo di parlare ai bambini, attraverso i colori delle illustrazioni e i testi accattivanti, certamente, ma soprattutto attraverso l’attenzione ai grandi problemi che riguardano il mondo, come ad esempio il rispetto dell’ambiente, della persona umana e dell’inclusività, impegni etici stabiliti e perseguiti già dal suo fondatore, Peter Usborne, scomparso lo scorso anno, e ora ereditati dalla sua famiglia.
In occasione della 61ma edizione della Bologna Children’s Book Fair, è stato presentato un nuovo libro dedicato a un tema molto attuale e urgente: Rifugiati e accoglienza, volume della collana “Sollevo e scopro. Il libro dei perché”, un libro cosiddetto “ad alette” cioè con risposte nascoste sotto ai fumetti con le domande che si possono sollevare. A Vatican News – Radio Vaticana, Elisa Bortone, responsabile Edizioni Usborne, spiega che “il libro nasce dall’esigenza di poter rispondere alle domande sempre più frequenti dei bambini su questo tema importantissimo e complesso, sul quale alle volte è difficile trovare risposte appropriate per poter soddisfare la loro curiosità e allo stesso tempo fornire informazioni corrette. Per questo abbiamo ideato questo libro, proprio per fornire uno strumento di informazione, aiutando il dialogo tra adulti e bambini”. Il formato ad alette con domande e risposte si presta molto bene per questo scopo. Le domande che in genere pongono i bambini sono: “Chi sono i rifugiati? Perché lasciano le loro case? Come possiamo aiutarli?”. Bortone continua: “Usborne cerca di affrontare questo tema in modo diretto. Abbiamo raccolto direttamente dai bambini le domande e abbiamo trovato il modo, attraverso varie ricerche e raccogliendo varie testimonianze di persone autentiche che hanno vissuto questo viaggio e queste esperienze, per poter rispondere a queste domande molto delicate. In questo modo il libro, infatti, racchiude un’autenticità che è necessaria secondo me, per poter rispondere senza dare delle informazioni troppo filtrate ai bambini. Cerchiamo di fare il possibile con i nostri libri: prendere dei temi complessi e renderli accessibili in modo appropriato. Abbiamo studiato il linguaggio giusto relativo alla fascia di età, a partire dai sette anni, in modo da aiutare i più piccoli e fornire loro delle esperienze autentiche raccontando storie dei viaggi dei rifugiati e della loro accoglienza”.
Un libro che è testimonianza
Il libro è formato da illustrazioni, testi, idee. Gli autori e coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione sono stati dei veri testimoni provenienti da Bosnia, Siria e Ucraina. “Si tratta di un libro scritto raccogliendo testimonianze autentiche di famiglie e persone che hanno vissuto l’esperienza di rifugiati. Nell’ultima pagina, con i ringraziamenti, si troverà Smajo che è arrivato nel Regno Unito come rifugiato dopo aver dovuto lasciare la Bosnia e proprio lui ha dato consigli e idee per la creazione di questo libro, basati sulla propria esperienza. E ancora abbiamo anche Oksana che ha illustrato il libro mentre stava percorrendo il viaggio dall’Ucraina perché ha dovuto lasciare il Paese. Quindi sia le illustrazioni, che i contenuti del libro, riflettono una autenticità molto speciale, perché abbiamo raggruppato le testimonianze dando una visione realistica di quello che veramente succede durante il viaggio e di come le persone lo vivono. Un tema che trasmette molta tristezza, ma le raffigurazioni dei bambini che giocano dimostrano che nonostante tutto riescono fortunatamente sempre a trovare il sorriso e a giocare con ciò che hanno” spiega ancora la responsabile delle Edizioni Usborne, che prosegue: “Ad esempio, Smajo ci ha ancora raccontato come durante il suo viaggio, quando era piccolo, lui e i suoi cugini giocavano a infastidire il nonno, il che ci ha permesso di ampliare lo sguardo su una visione realistica anche ai bambini che comunque vogliono continuare a sorridere”. Non è difficile immaginare quanto i genitori o i nonni e i fratelli maggiori durante la sofferente esperienza di rifugiati cerchino di proteggere i loro piccoli cercando in ogni caso di creare un clima giocoso o perlomeno meno pesante. In questo senso, il libro offre uno spaccato credibile e reale, senza facili edulcorazioni.
Risposte chiare a ingiuste contraddizioni
Elisa Bortone continua facendo degli esempi, come la questione dei documenti. “I bambini a questa età probabilmente sanno cosa sono il passaporto e la carta d’identità, ma non può essere facilmente chiaro perché alcuni passaporti permettano di andare in alcuni Paesi e altri no”. Il libro cerca di fornire delle risposte e delle informazioni che facciano capire quelle che ai loro occhi appaiano strane contraddizioni. “Cerchiamo di capire come poter parlare ai piccoli e poter iniziare questo dialogo. Con questa collana cerchiamo non soltanto di soddisfare la curiosità dei bambini ma anche di fornire un supporto di dialogo agli adulti perché possano saper rispondere, in quanto molto spesso le domande sono molto molto complesse e sinceramente bisogna pensarci molto bene ed essere preparati sul tipo di risposte da poter dare”.
Non mandare solo messaggi ma farli “nostri”
La editrice Usborne annovera tra i suoi titoli argomenti legati all’attualità come la cura dell’ambiente, la sostenibilità, il rispetto della persona umana e la sua inclusività. Temi che non sono soltanto presentati ma resi “parte” dell’editrice. “Ad esempio per quel che riguarda il pianeta green, quindi la sostenibilità ambientale e la consapevolezza di ciò che succede al pianeta, non soltanto abbiamo creato delle collane che possano davvero aiutare a sviluppare una conoscenza, ma abbiamo organizzato anche una squadra di ragazzi che si ingegna per poter aiutare gli alberi, le api, gli orsi polari… Abbiamo anche la parte divulgativa dove rispondiamo alle domande sui vari problemi, come l’uso della plastica o su come prendersi cura del nostro pianeta, e lo facciamo nostro attraverso l’esempio, cercando di diminuire l’uso della plastica al minimo possibile. Abbiamo cambiato tantissimi formati di libri nel corso degli ultimi anni per riuscire a ridurla. Ci impegniamo tantissimo per cercare di ottenere comunque un materiale di alta qualità che certifichiamo attraverso il simbolo FSC. La carta utilizzata è a sostegno della gestione forestale, è una carta responsabile”, conclude Bortone.
Le prossime pubblicazioni
Le prossime pubblicazioni ricalcheranno il tema green proponendo giochi e attività in modo da indurre a pensare in modo ecologico, in modo responsabile. Lo stesso per i prossimi libri incentrati sulla cura della persona e dell’inclusività. “Abbiamo pubblicato veramente tantissimi libri, tra cui il manuale di sopravvivenza ai social media, una piccola guida al benessere mentale, ma anche collane come per esempio quella dedicata alle prime emozioni, dove spieghiamo ai bambini attraverso delle storie e dei gesti molto belli perché bisogna essere gentili, come non avere paura del buio o per esempio come vincere la timidezza. I libri sono rivolti a varie fasce di età ma prossimamente uscirà una collana pensata per i bambini ancora più piccoli, a partire dai tre anni: ‘Perché devo chiedere scusa’, un argomento molto importante per i bambini da comprendere in un’età precoce”. Infine, conclude Bortoni, “abbiamo reso l’inclusività trasversale, ovvero stiamo cercando di creare dei libri con contenuti e illustrazioni il più inclusivi possibile, in modo tale da non creare diversità ma, al contrario, per rendere la diversità normale”.