Insieme al Papa, a inizio udienza generale, racconta L’Osservatore Romano, quattro bambini delle quinte elementari dell’Istituto comprensivo di Bovalino, in Calabria. Al momento del baciamano, il cardinale Krajewski ha accompagnato quindici sacerdoti polacchi. Il Papa ha poi benedetto una coppia di Velletri insieme da 60 anni, i membri della Fondazione Edelvives per la crescita dei bambini, i marinai da Taranto e i vigili urbani di Livorno
di Fabrizio Peloni
Quattro bambini delle quinte elementari dell’Istituto comprensivo di Bovalino, in Calabria, hanno vissuto stamani l’esperienza straordinaria di salire sulla “papamobile” sedendosi accanto a Francesco. E percorrendo con lui l’ampio giro in piazza San Pietro per salutare, da vicino, i pellegrini presenti all’udienza generale.
Ad accompagnare i cinquantuno bambini della provincia di Reggio Calabria «a vedere, incontrare e sentire il Papa» sono state le maestre Sonia, Maria, Francesca, Marcella e Maria con la dirigente scolastica Rosalba Antonella Zurzolo.
Sacerdoti da trentacinque anni
«Ieri abbiamo celebrato la santa messa nella basilica Vaticana, pregando prima sulla tomba di Pietro, poi su quella del “nostro” san Giovanni Paolo ii. E oggi siamo qui in piazza San Pietro per ascoltare la parola di Papa Francesco che ci illumina e ci guida». Così il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della carità, ha riassunto il significato della sua presenza all’udienza generale insieme con quindici sacerdoti polacchi. Sono suoi compagni dei tempi del seminario, a Łódź, dove trentacinque anni fa, nel 1988, insieme hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale. Emozionatissimi accanto al porporato, i sacerdoti, oggi tutti parroci in Polonia, hanno incontrato e salutato personalmente il Vescovo di Roma.
Il sorriso di chi ha vissuto 60 anni insieme
È con un sorriso che hanno festeggiato, con il Papa, i sessant’anni di matrimonio i coniugi Mammucari (Adriana e Mario) e Rivelli (Filomena e Antonio). La prima coppia — vive da sempre a Velletri — è arrivata in piazza con due dei tre figli: «Abbiamo la gioia di avere sei nipotini e un pronipote intorno a noi tutti i giorni: ci aiutano a mantenerci giovani» hanno confidato. Confermando il valore di quel legame particolare tra anziani e bambini, ricordato più volte da Papa Francesco. «Abbiamo ricevuto il regalo di incontrare il Santo Padre», ha detto Filomena Langone, particolarmente felice di aver vissuto questo particolare momento con le figlie.
La Fondazione Edelvives per la crescita dei bambini
Sono venuti dalla Spagna per presentare al Papa i progetti editoriali per l’anno in corso, ispirati ai principi dell’umanesimo cristiano — attraverso la realizzazione di libri di insegnamento — perché ciascun bambino e adolescente sviluppi la sua intelligenza e tutto il suo talento al massimo delle possibilità. Sono i rappresentanti della Fondazione Edelvives (acronimo del Gruppo Editoriale Luis Vives) che ha le sue radici nel carisma di san Marcellino Champagnat, fondatore dell’Istituto dei Fratelli maristi.
Alla guida della delegazione il direttore generale Juan Pedro Castellano Rico, insieme con Antonio Fernández Segovia e Juan José Echeverría Jiménez, rispettivamente responsabile editoriale e internazionale, che hanno rimarcato l’importanza di un’educazione ai valori «affidabile e attrattiva per le famiglie e promossa in tutti gli ambiti: alunni, genitori, docenti, istituzioni e pubblici rappresentanti».
Con i marinai da Taranto e i vigili urbani di Livorno
Papa Francesco ha salutato i 146 futuri sottufficiali, tra i 18 e i 28 anni, della Marina italiana che hanno frequentato il xxv Corso normale marescialli e due settimane fa hanno prestato giuramento. E da Livorno è giunta in piazza San Pietro una delegazione della Polizia municipale guidata dal comandante Annalisa Maritan. Con lei anche il comandante della Polizia provinciale Maurizio Trusendi. Al Pontefice il comandante Maritan ha fatto dono di alcuni prodotti tipici della città labronica e un quadro, realizzato dall’assistente scelto Giampaolo Conti, in cui è rappresentata la mano del Papa protesa verso i più bisognosi.
A sostegno di chi ha subito traumi encefalici
Una decina di persone in sedia a rotelle che hanno subito un trauma encefalico a causa di incidenti sulla strada, sul lavoro, nello sport, o hanno avuto un ictus, hanno partecipato all’udienza «per poter vivere un’esperienza indimenticabile» che sia di incoraggiamento. Sono venuti da Torino con gli operatori e i volontari dell’Associazione Traumi encefalici e domenica scorsa erano presenti al Regina Caeli.
«La nostra attività – raccontano alcuni operatori – è volta al recupero di quelle che vengono definite “abilità residue”, una volta che queste persone escono dall’ospedale, con una stimolazione del cervello attraverso la relazione in gruppo che consente di “avere una marcia in più” e il confronto delle proprie emozioni». Tra i presenti in piazza, anche il cardinale canadese Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec. Significativa poi la partecipazione all’udienza di Benjamina Karić, sindaco di Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina; di Flavio Colcergnan, sindaco di Canale d’Agordo – paese natale di Papa Giovanni Paolo I – accompagnato da Loris Serafini, direttore del museo dedicato ad Albino Luciani; e del diplomatico kazako Kairat Abdrakhmanov, Alto commissario per le minoranze nazionali dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.