Un Concerto di Natale per sostenere l’Ucraina

Vatican News

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sostiene le missioni di Don Bosco in Ucraina il “Concerto di Natale”, quest’anno giunto alla sua trentesima edizione. Un’edizione speciale perché sarà un “Concerto di Natale per la pace” e per questo sarà trasmesso in tv, non come di consueto la notte del 24 dicembre, ma l’1 gennaio – in occasione della Giornata Mondiale della Pace – alle ore 21, da Mediaset Canale 5. L’evento, patrocinato dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l’Educazione insieme ad altri enti e presentato stamani in conferenza stampa nella Sala Marconi della Radio Vaticana, è dedicato alle popolazioni vittime della guerra iniziata il 24 febbraio scorso e a causa della quale si stima siano 15,7 milioni le persone in urgente bisogno di assistenza umanitaria. Sono invece 5,7 milioni i bambini in età scolare sono colpiti direttamente o indirettamente dagli effetti della guerra.

Il progetto salesiano “La nostra emergenza è la pace”

Dal 2020 ospitato all’Auditorium Conciliazione il concerto viene registrato domani pomeriggio alle 17, e proprio da domani al 6 gennaio, grazie all’iniziativa “La nostra emergenza è la pace”, sarà possibile sostenere le missioni salesiane in Ucraina con una donazione, attraverso una telefonata o un sms, al numero 45594. La generosità di quanti vorranno contribuire finanzierà la costruzione di un bunker nella Casa dedicata a Maria Ausiliatrice, a Kyiv, dove è stato realizzato un luogo di incontro per i giovani e le famiglie con un oratorio, e l’acquisto di attrezzature musicali e sportive per un programma di sostegno di un anno che comprende diverse attività presso gli oratori e durante i campi estivi a Leopoli. Il bunker della Casa di Kyiv servirà per proseguire le attività in sicurezza e diventerà un teatro per i tempi di pace. Nella Casa oggi sono rimasti solo i salesiani che hanno messo a disposizione la struttura ai militari della zona. Non essendo dotata di un rifugio antiaereo, è illegale utilizzarla come luogo di promozione di attività sociali. Dunque senza rifugio i salesiani non possono accogliere e ospitare i giovani della zona ed è per questo che chiedono di sostenerli per attrezzare la struttura. I missionari hanno intenzione di realizzare sopra il rifugio anche un campo polisportivo e un parco giochi, utili per offrire ai più giovani spazi di convivialità informale data la convivenza di religioni diverse. Quando la guerra sarà finita, i salesiani hanno già in mente di convertire il rifugio in un piccolo teatro sotterraneo per portare arte e creatività in un luogo associato a ricordi dolorosi.

I salesiani in Ucraina

Nel Paese dell’Est Europa sono 40 i salesiani in missione, impegnati in 11 case a Kyiv, Leopoli, Dnipro, Zhytomyr, Odessa, Korostyshiv, Peremyshlany e Bibrk, rimasti al fianco della popolazione con attività di accoglienza, distribuzione di generi alimentari e di prodotti igienico-sanitari e medicali. La primissima azione messa in campo dai religiosi, subito dopo l’inizio della guerra è stata quella di organizzare lo spostamento e l’espatrio in Slovacchia dei 50 bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni – minori orfani e provenienti da contesti vulnerabili – ospitati in una loro casa famiglia, insieme a cinque educatrici. Sono state, invece, allestite per accogliere i profughi delle aree più colpite del Paese le tre comunità salesiane nel territorio di Leopoli. “In seguito all’inizio della guerra abbiamo immediatamente offerto beni alimentari – riferisce a Vatican News padre Daniel Antúnez, presidente delle Missioni Don Bosco – poi abbiamo fornito generatori di luce, quindi abbiamo assicurato assistenza medica e psicologica”. I confratelli salesiani impegnati in Ucraina, spiega, chiedono vicinanza, preghiera e solidarietà per questo non bisogna dimenticare che sono necessari aiuti.

Ascolta l’intervista a padre Daniel Antúnez

Gli aiuti dei religiosi

Nelle prime fasi dell’emergenza, è stato pensato anche un rifugio antiaereo, attrezzato con servizi igienici e mobilio e per garantire l’erogazione di energia elettrica continua, sono stati acquistati due generatori, in funzione dai primi di aprile. Nei mesi successivi le varie realtà salesiane si sono organizzate fornendo una risposta più mirata alle città di Kyiv e Mariapolis, cittadella modulare composta da tanti prefabbricati pensati per accogliere temporaneamente gli sfollati, allestita dal comune di Leopoli in collaborazione con la congregazione salesiana e il governo polacco. I salesiani continuano a garantire assistenza in generi di prima necessità, aiutano le famiglie ed erogano supporti psicosociali.

La XXX edizione del Concerto di Natale

Il Concerto di Natale per la pace riunisce grandi voci internazionali del pop, del rock, del soul, del gospel, della lirica, che proporranno i motivi più classici e più evocativi delle festività natalizie accompagnate dall’Orchestra Italiana del Cinema, diretta dal maestro Adriano Pennino. Canteranno Fiorella Mannoia, Gigi D’Alessio, José Carreras, Orietta Berti, Aka 7even, Riccardo Cocciante, Vincent Bohanan and Sound of Victoey Gospel Choir, Kayma, Hevia, Neri Marcorè, Cristina D’Avena, il Piccolo Coro Le Dolci Note, Darin, Amy Lee, Jimmy Sax. Ci saranno anche Felicity Lucchesi, NaElia e Veronica Kirchmajer, primi tre classificati al concorso canoro-musicale Christmas Contest, promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis e riservato a giovani artisti di età compresa fra i 16 e i 35 anni, volto a diffondere i valori positivi della vita, della pace e dell’amore. Leggeranno brani di autori celebri sul tema della pace Elena Sofia Ricci, Leo Gullotta, Bianca Guaccero, mentre i tre testimonial d’eccezione, Marcell Jacobs, Fiona May e Chiara Vingione, ricorderanno che arrivare alla pace è come ottenere una grande vittoria. Domani tutti gli artisti che prenderanno parte al Concerto saranno ricevuti, da Papa Francesco. Una consuetudine che si ripete da anni, da quando era pontefice Giovanni Paolo VI. La storia del Concerto di Natale ha avuto inizio, infatti, nel 1993, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, come strumento per far conoscere il progetto del Vicariato di Roma “50 chiese per Roma 2000” e per raccogliere risorse per la sua realizzazione. Nel corso di questi 30 anni ha ospitato svariati artisti di fama internazionale.

Gli organizzatori dell’evento e gli incontri con i papi

Ad organizzare il concerto è Stefania Scorpio, che ai nostri microfoni sintetizza i suoi trent’anni di lavoro definendoli una missione, volta a promuovere i valori della solidarietà e della pace. “Lo faccio con il cuore – dice – e con grande soddisfazione e umiltà”. Descrive lo staff con il quale in sinergia mette in piedi lo spettacolo di Natale come una famiglia che si ritrova per un appuntamento annuale, come quando si fa il presepe. “C’è questo calore, c’è questa famiglia” afferma. L’edizione di quest’anno dedicata all’Ucraina vuole essere una luce puntata sul problema della guerra, spiega, e per questo, si è scelto di mandare in onda il concerto nella Giornata mondiale della pace. Stefania Scorpio da anni accompagna anche gli artisti che partecipano al concerto in udienza dal Papa. Per lei un’emozione sempre nuova e diversa, che percepisce anche negli artisti che insieme a lei incontrano il Pontefice. Dopo l’incontro con il Papa “hanno negli occhi una gioia diversa” racconta.

Ascolta l’intervista a Stefania Scorpio