Avrà luogo il 23 e 24 ottobre a Roma il primo Advocacy Forum dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali. Religiose da tutto il mondo in un confronto con rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile ed esperti del mondo accademico e della stampa. L’obiettivo è delineare un piano d’azione collaborativo volto a creare cambiamenti sistemici e rispondere alle sfide chiave delle società e del pianeta
Vatican News
Stimolare una conversazione orientata all’advocacy e all’azione per promuovere e implementare stili di vita sostenibili, pratiche sociali ed economiche rispettose dei bisogni dei più vulnerabili, e comunità guidate dalla spiritualità, dalla solidarietà e dalla non discriminazione: questo l’obiettivo chiave del primo Advocacy Forum ospitato dalla Uisg, l’Unione Internazionale delle Superiore Generali, che riunisce 1.903 membri con sedi in 97 Paesi, in rappresentanza di oltre 600 mila suore nel mondo.
Due giorni di incontri e confronti
L’evento, realizzato in collaborazione con il Global Solidarity Fund, avrà luogo nelle giornate del 23 e 24 ottobre 2023 presso la Curia Generalizia della Compagnia di Gesù a Roma (Borgo Santo Spirito, 4). Sotto il titolo Religious Women: Leadership and Development, la Uisg riunirà il suo network globale per due giorni di incontri e confronti, al fine di identificare aree prioritarie per l’advocacy a livello nazionale, regionale e internazionale che possano favorire un cambiamento sistemico, collegando conoscenze e spiritualità tradizionali alle nuove esigenze che derivano dalla rapida trasformazione delle nostre società. Le tematiche si incentreranno su alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo, che incidono sullo sviluppo armonioso delle nostre società e del nostro pianeta; tra queste, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, la povertà, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali, la migrazione forzata e la tratta di esseri umani, le crisi sanitarie e le violazioni dei diritti umani.
Contributo al Sinodo
Come contributo al processo sinodale della Chiesa, la Uisg e il suo network internazionale accoglieranno a Roma rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile ed esperti del mondo accademico e della stampa. Sulla base delle esperienze, delle testimonianze raccolte e delle sfide affrontate in diverse parti del mondo, le suore e i loro alleati esploreranno dove dovrebbero essere allocate maggiori risorse e come promuovere misure di advocacy e programmazione, a livello sia locale sia internazionale, per il benessere delle persone e del pianeta.
Suor Murray: in prima linea per i vulnerabili
“Le suore sono in prima linea contro alcune delle sfide più urgenti dello sviluppo internazionale”, dichiara suor Patricia Murray, segretaria esecutiva della Uisg. “Attraverso la loro esperienza secolare di sostegno ai più marginalizzati e vulnerabili, accompagnando il loro dolore e condividendo le loro lotte per l’empowerment e la giustizia, le suore hanno consolidato un modello eccezionale di impegno comunitario, rendendo le loro reti un elemento chiave del puzzle dello sviluppo internazionale. La Uisg crede che tali reti debbano essere messe in collegamento con i responsabili delle decisioni prese a livello globale, al fine di incanalarne il pieno potenziale e favorire un cambiamento veramente sostenibile e sistemico: questa è la visione che guida il nostro lavoro di advocacy ed è alla base del nostro primo Advocacy Forum”.
Processo di tre anni
L’Advocacy Forum rappresenta il momento culminante di un processo iniziato oltre tre anni fa, nel luglio 2020, quando la Uisg, in collaborazione con il Global Solidarity Fund, ha dato vita all’iniziativa Sisters Advocating Globally, volta a creare una rete di suore impegnate nell’advocacy sociale e ambientale, favorire la comunicazione e la collaborazione con i partner, e creare spazi di riflessione su alcuni temi cardine dello sviluppo internazionale. In quest’ottica, nel 2023, la Uisg ha ospitato già due eventi: il primo incontro di aprile ha riguardato tematiche ambientali tra cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, mentre il secondo, a luglio, si è concentrato sul fenomeno delle migrazioni, fra esigenze, nuove sfide e potenzialità.
“Le suore sono pronte a contribuire al cambiamento sistemico con la loro esperienza in una vasta gamma di ruoli”, ha ricordato ancora suor Murray. “Sono insegnanti, infermiere, ingegneri, le prime ad intervenire in situazioni di emergenza, ma sono anche ricercatrici, studiose, dirigenti e leader a tutti i livelli. Collegando il locale al globale, attraverso le reti guidate dalle suore, la Uisg mira a facilitare un confronto di diversi vissuti e uno scambio di riflessioni, per modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali”.