Il presidente ucraino era in visita insieme al premier greco, Kyriakos Mītsotakīs, quando un missile russo ha centrato le infrastrutture portuali della città marittima, nel sud dell’Ucraina. L’attacco ha riaperto il dibattito negli Stati Uniti sulla necessità di aiuti militari per Kyiv
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Aveva come obiettivo ieri, mercoledì 6 marzo, il porto di Odessa un attacco della Russia, proprio mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, era in visita nella zona con il premier greco, Kyriakos Mītsotakīs. Sfuggito, dunque, per pochi metri il leader ucraino a un raid non mirato a lui, ma che non ha lasciato scampo a cinque persone, rimaste uccise. Avviate indagini dalla Marina ucraina che, hanno dichiarato i vertici, sono legate ad un altro crimine di guerra.
Stati Uniti: “Necessari gli aiuti a Kyiv”
L’attacco ha portato la Casa Bianca a sollecitare i Repubblicani statunitensi a considerare lo sblocco del sostegno militare all’Ucraina: “Questo attacco – ha dichiarato un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale statunitense – è l’ennesima allerta di come la Russia stia continuando ad attaccare l’Ucraina in modo sconsiderato ogni singolo giorno”. Il presidente Usa, Joe Biden, intanto ha già fatto sapere di valutare “la possibilità di attingere a circa 200 milioni di dollari in finanziamenti dell’esercito americano per fornire sostegno immediato all’Ucraina, mentre un pacchetto di aiuti più ampio rimane bloccato al Congresso”.
Il cammino diplomatico per un cessate il fuoco
La Cina, dal canto suo, ha dichiarato di sostenere gli sforzi per lo svolgimento di una conferenza internazionale di pace riconosciuta sia da Mosca che da Kyiv, “in grado di garantire – ha dichiarato il ministro degli Esteri Wang Yi – pari partecipazione di tutte le parti e le discussioni eque su tutti i piani di pace”.
Sul campo si continua a combattere
Esplosioni sono state registrate nelle ultime ore, stando a quanto riferito dai media locali, nella regione ucraina di Kharkiv. Sul fronte russo, il Ministero della Difesa fa sapere che la controffensiva ha neutralizzato sei droni ucraini che tentavano di attaccare obiettivi in tre regioni della Russia. Non ci sarebbero state vittime, né danneggiamenti.