Chiesa Cattolica – Italiana

Ucraina, Zelensky al fronte: “Libereremo le città occupate”

Andrea De Angelis – Città del Vaticano 

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incontrato gli sfollati da Mariupol e le truppe in prima linea al fronte nella sua visita di domenica 5 giugno a Zaporizhizhia, la prima in questa zona dall’inizio della guerra. Ad accompagnare Zelensky anche il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. “Voglio ringraziarvi per il vostro grande lavoro, per il vostro servizio, per aver protetto tutti noi, il nostro Stato”, si legge nella dichiarazione diffusa dalla presidenza ucraina e che cita le parole di Zelensky ai soldati al fronte. Si tratta della seconda visita di lavoro del presidente al di fuori della regione di Kiev dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio. A fine maggio, si era recato a Kharkiv, nel Nord-Est, per visitare le truppe impegnate nelle ostilità. “Riconquisteremo sicuramente tutte le città occupate”, ha aggiunto nel corso della visita. 

Bombe anche nella capitale 

Dopo oltre un mese, la guerra torna a Kiev: un bombardamento russo ha colpito una fabbrica nella zona orientale della capitale ucraina, a pochi chilometri da dove, nelle ultime settimane, hanno riaperto decine di ambasciate. Ma è soprattutto ad est che proseguono i combattimenti, con le forze ucraine che stanno cercando di “ristabilire il pieno controllo” di Severodonetsk, come dice il sindaco, pur ammettendo che i russi controllano buona parte della città. Altre fonti parlano di un avanzamento degli ucraini nella città del Lugansk. Nelle ultime ore bombardato anche l’aeroporto civile di Kharkiv ed il centro sportivo di Metalist, mentre un missile a bassa quota avrebbe sorvolato la centrale nucleare nei pressi di Mykolayiv prima di abbattersi al suolo.

Mosca contro le sanzioni 

Il presidente russo Vladimir Putin, in un’intervista al canale televisivo statale Rossiya-1, registrata venerdì e trasmessa integralmente domenica, ha incolpato “la politica miope dei Paesi europei, e soprattutto della Commissione europea, nel settore energetico” come una ragione della crisi del mercato alimentare ed energetico. “Tra le altre cose – afferma Putin – gli europei non hanno ascoltato le nostre richieste urgenti di preservare i contratti a lungo termine per la fornitura dello stesso gas naturale ai Paesi europei, e hanno anche iniziato a rescindere i contratti. Questo ha avuto un impatto negativo sul mercato energetico europeo: I prezzi sono aumentati. La Russia non ha assolutamente nulla a che fare con questo”. Non appena i prezzi del gas sono aumentati, ha sostenuto il presidente russo, i prezzi dei fertilizzanti “sono immediatamente aumentati, perché alcuni di questi fertilizzanti sono prodotti anche a spese del gas. Tutto è interconnesso”. 

Lavrov non andrà in Serbia 

La visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in Serbia – programmata per oggi – è stata annullata. Lo riportano le agenzie russe, citando una fonte del ministero di Mosca dopo che Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro hanno vietato il sorvolo all’aereo russo che doveva portare a Belgrado il ministro e l sua delegazione. “La nostra diplomazia non ha ancora la capacità del teletrasporto”, fa sapere il ministero. Cresce intanto l’attesa per la visita dello stesso Lavrov in Turchia: il suo arrivo è previsto dopodomani e, fa sapere Ankara, grazie alla possibile firma di un memorandum, le consegne di grano ucraino attraverso il Mar Nero potrebbero ripartire presto.

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