Roberta Barbi – Città del Vaticano
“Molto rischiosa e pericolosa”: resta così la situazione a Zaporizhzhia secondo il presidente ucraino Zelensky che conferma il ritorno alla normalità nell’impianto nucleare dove ieri si era verificato un isolamento dalla rete elettrica nazionale a causa degli incendi provocati dai bombardamenti nell’area circostante. “I nostri scienziati nucleari riescono a proteggere la centrale dallo scenario peggiore”, ha detto auspicando che la missione dell’agenzia Onu per l’energia atomica – Aiea – arrivi a Zaporizhzhia il prima possibile. Secondo fonti americane questa potrebbe avvenire all’inizio della prossima settimana, forse già lunedì 29 agosto.
Russia esercita veto su non proliferazione nucleare
E sempre la condizione della centrale di Zaporizhzhia sarebbe al centro del veto esercitato dalla Russia sulla bozza di revisione del trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari, uscita alle Nazioni unite dopo un mese di lavori. Mosca denuncia mancanza di equilibrio e termini eccessivamente politici sulla parte che riguarda proprio l’impianto ucraino: questa la motivazione della bocciatura. Il trattato, cui aderiscono 191 Paesi del mondo, serve a prevenire la diffusione delle armi nucleari e a promuovere il disarmo completo nonché un uso pacifico dell’energia atomica.
Esportato il primo milione di tonnellate di grano
Il presidente Zelensky, nel suo consueto videomessaggio serale di ieri, è tornato anche a parlare del grano, affermando che da quando Kiev ha potuto riprendere le esportazioni, circa un mese fa, dai suoi tre porti è partito già un milione di tonnellate di cereali a bordo di 44 navi destinate a 15 Paesi. “Una vittoria che serve a ridurre la gravità della crisi alimentare e prevenire una carenza catastrofica”, ha commentato il numero uno di Kiev.
Bombe a Kamianka, almeno 5 morti
Intanto, sul terreno, ci sono stati bombardamenti a Kamianka, località nell’area di Zaporizhzhia: a denunciarlo il governatore locale che riferisce di almeno cinque morti, tra cui due bambini che sarebbero rimasti uccisi nel crollo di alcuni edifici ad uso residenziale, ma il bilancio, avverte, potrebbe aggravarsi. Attacchi di parte russa anche nella regione di Dnipro e nella notte missili hanno colpito il centro della città di Kharkiv. La pace, dunque, resta ancora lontana: ieri è tornato a parlarne anche il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Medvedev che ha avvertito: “La rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato è una condizione necessaria, ma non più sufficiente al raggiungimento di un accordo”.