Ucraina, vicina l’intesa sul grano. Più forte l’asse Russia-Iran

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Mosca è pronta a cooperare a patto che siano tolte le restrizioni sull’export del grano russo. Al secondo giorno di colloqui tra il leader del Cremlino Putin e il turco Erdogan, in Iran si registrano progressi sull’accordo per fare uscire in sicurezza il grano bloccato nei porti del Mar Nero anche grazie alla mediazione turca, dice Putin, pur sottolineando che non tutto è risolto. Intesa sicura invece sul gas. Mentre l’Ue prepara il taglio obbligatorio dei consumi in caso di emergenza –  la misura è contenuta nel piano che sarà presentato oggi – Mosca e Teheran rafforzano l’asse finanziario e soprattutto quello energetico in chiave anti occidentale. Passa infatti a Gazprom uno dei più ricchi giacimenti di gas al mondo, il North Pars, più altri 7 campi di estrazione.

La guerra e le parole di Shevchuk

Intanto sul terreno la guerra non ha sosta. Se da una parte si aggiungono mediatori ma apparentemente senza risultato – la Russia ha citato a questo proposito l’interessamento anche di Arabia Saudita e Emirati –  dall’altro si creano ulteriori fratture come la rottura annunciata dei rapporti diplomatici tra Siria e Ucraina conformemente al principio di “reciprocità”, dopo che Kiev a fine giugno aveva preso le stessa misura in seguito al riconoscimento da parte del gopverno siriano delle repubbliche separatiste filo-russe.

Incessante intanto la pioggia di missili a Kramatorsk, Odessa e a Nikopol dove si registrano due vittime e nove feriti in un attacco russo. Le forze armate di Mosca hanno effettuato all’alba anche un attacco su Kharkiv. Secondo quanto spiegato da Oleg Sinegubov, capo dell’amministrazione militare regionale, ci sarebbero almeno tre vittime fra cui un ragazzo di 13 anni oltre a un uomo e una donna. Lo riporta Ukrainska Pravda. Dal canto loro le forze armate di Kiev hanno bombardato nuovamente il ponte Antonovsky sul Dnepr nella regione di Kherson.  Contro la struttura sarebbero stati lanciati 12 missili. La denuncia delle violenze continue anche nelle parole di Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che ogni giorno si rivolge al popolo ucraino in un videomessaggio: “La regione di Donetsk  – dice – è in fiamme. La regione di Odessa ha subito un massiccio attacco missilistico. Inoltre, circa 40 missili sono stati lanciati sulla cittadina di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk. Diversi obiettivi infrastrutturali e, in particolare, le aziende sono in fiamme. Il Servizio di emergenza sta soccorrendo le persone del posto”.

L’Ucraina di nuovo protagonista al Congresso americano

Mosca vuole consolidare le conquiste a sud dell’Ucraina, dove Kiev fa resistenza grazie il “cruciale sostegno delle armi occidentali”- come ha detto il presidente Zelenski – che arriveranno anche grazie al nulla osta dato dall’Ugheria. Anche per questo la moglie del leader di Kiev parlerà oggi al Congresso americano: nuove armi e nuove sanzioni promette la Casa Bianca pur di fermare una “possibile nuova annessione” del territorio ucraino da parte di Mosca, come affermato dal portavoce della Casa Bianca, John Kirby. Abbiamo informazioni a riguardo – ha detto – ribadendo che la Russia “ha già commesso un grande errore con l’invasione”.