La testimonianza della religiosa da Kharkiv: “Da quando è cominciata la guerra tutte le scuole sono chiuse, ma l’importante è stare vicino a questi piccoli”
Giovanni Tonello – Kyiv
I bambini non perdono mai la capacità di sorridere. Sorridono anche quando, nelle loro vite, avanzano le ombre della guerra. Suor Oleksia, a Kharkiv, aiuta i più piccoli a continuare a scorgere la bellezza della vita anche in un Paese, come l’Ucraina, lacerato dagli orrori del conflitto. “Da quando è cominciata la guerra – afferma la religiosa – tutte le scuole di Kharkiv sono chiuse”. Si vive nella paura che possa arrivare un missile ma la guerra non può fermare la forza vitale di un bambino. “L’importante è stare vicino a questi piccoli”. “Con loro facciamo varie attività, tra cui la pittura”, sottolinea suor Oleksia ricordando che la situazione, anche e soprattutto per i bambini, continua ad essere drammatica in varie regioni del Paese.
Sopravvivere è solo l’inizio
Secondo dati forniti recentemente dall’ufficio del procuratore ucraino, dall’inizio del conflitto – il 24 febbraio del 2022 – sono stati uccisi 500 bambini. Attualmente, oltre 7 milioni e mezzo di minori in Ucraina corrono gravi pericoli, tra cui anche disagi emotivi legati a dolorosi distacchi dalle loro famiglie. Gli attacchi aerei e le esplosioni hanno inoltre danneggiato numerosi servizi essenziali, tra cui scuole e ospedali. L’impatto della guerra sulla salute mentale dei bambini, come denunciato dall’organizzazione umanitaria ‘Save the Children’, non può essere sottovalutato: “sopravvivere è solo l’inizio”. Ma anche in un contesto così drammatico, i bambini continuano a sorridere e a giocare tra le strade di Kyiv e delle altre città ucraine. I loro sorrisi sono piccoli raggi di luce nonostante il buio portato dalle bombe.