Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Non ci sarà alcuna resa nell’Azovstal di Mariupol, perché resta una opzione “inaccettabile” per i membri del battaglione ucraino Azov. A spiegarlo è il capitano Palamar, in una conferenza stampa online dall’acciaieria assediata dalle forze russe. “Non avremo grandi possibilità di sopravvivere se venissimo catturati”, spiega il militare, che parla di “molti militari feriti da evacuare” e annuncia che si combatterà “fino alla fine”, mentre I russi continuano a bombardare l’edificio, preparando l’assalto.
Lugansk, raid russo su una scuola
Per tutta la notte Mosca ha continuato a bombardare la regione di Mykolaiv, con vittime e feriti. Le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato stamattina in quasi tutte le regioni ucraine. Esplosioni sono avvenute ad Odessa, mentre si temono oltre 60 morti dopo un attacco aereo russo su di una scuola con rifugio in un villaggio nella regione di Lugansk, dove le bombe ieri hanno ucciso due ragazzini, di 11 e 14 anni.
Putin: vinceremo contro la feccia nazista
Il presidente russo Putin intanto inneggia ad una prossima vittoria contro quella che definisce “feccia nazista”, mentre la tensione resta altissima per le celebrazioni di domani della vittoria russa sul nazismo nella Seconda guerra mondiale. “La vittoria sarà nostra – assicura quindi Putin – proprio come nel 1945”.
Zelensky, l’orrore in Ucraina come nella II Guerra mondiale
Da Kiev, il presidente ucraino Zelensky – in occasione dell’8 maggio, Giorno della Vittoria in Europa, la sconfitta della Germania nazista – in un messaggio video paragona gli orrori della Seconda Guerra mondiale a quello che sta succedendo in Ucraina: “Avevamo detto ‘mai più’. Mai piu’? Provate a chiederlo agli ucraini. La parola ‘mai’ è stata cancellata il 24 febbraio”.