Ucraina, santuari mobilitati per la pace

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Federico Piana – Città del Vaticano

Il santuario di Lourdes si mobilita per invocare la pace in Ucraina. E lo fa utilizzando lo strumento più potente del quale possa disporre: la preghiera. “Da quando sono iniziati i bombardamenti – afferma il rettore, monsignor Oliver Ribadeau Dumas– la sera di ogni sabato, recitiamo un Rosario speciale insieme alla parrocchia greco-cattolica ucraina che si trova proprio a Lourdes. A Maria chiediamo la pace nei cuori e tra gli Stati”.

Lourdes, spirito di fraternità

Ma l’invocazione alla pace universale trova spazio anche in ogni celebrazione eucaristica, in ogni orazione, perché la natura di Lourdes è quella dell’amore e della fraternità: “La pace, qui, si vive non solo tra gli uomini ma anche tra le nazioni. Lourdes, infatti, è internazionale: la gente arriva da tutto il mondo e, per questo, si concretizza l’incontro tra le culture che si vive nello spirito della Pentecoste”, dice il rettore.

Ascolta l’intervista a monsignor Oliver Ribadeau Dumas

Digiuno e preghiera per l’Ucraina

Nella giornata di domani, 2 marzo, inizio di Quaresima, il santuario metterà in pratica l’appello del Papa a digiunare e a pregare ancora più intensamente per far cessare le ostilità. “Tutti, cappellani e pellegrini – entra nel dettaglio monsignor Ribadeau Dumas – sono invitati a pregare ancora di più la Vergine, Regina della Pace, e a mettere in pratica il digiuno che è una scuola di libertà per ritrovare l’amore dentro di noi, l’amore dato da Dio e l’amore che Dio ci chiede di donare agli altri”.

Loreto, invocando Maria

Anche il Santuario di Loreto si è mobilitato per la pace in Ucraina. Monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto e delegato pontificio per il santuario, racconta che sabato scorso “ci siamo riuniti in preghiera invocando la presenza di Maria nella nostra vita”. È stata una “preghiera totalmente intesa per chiedere il dono della pace”, spiega.

Ascolta l’intervista a mosnsignor Fabio Dal Cin

La Santa Casa, regno di pace

Non solo. Monsignor Dal Cin, aggiunge anche che ieri l’invocazione per la pace “si è svolta al termine di ogni celebrazione eucaristica proprio all’interno della Santa Casa, proprio all’interno di quelle pareti che sono le testimoni dell’incarnazione del figlio di Dio il quale è il principe della pace”.

Adorazione continua

Infine monsignor Dal Cin chiede a tutti i pellegrini del santuario di partecipare, domani, alla preghiera e al digiuno chiesti dal Pontefice. “Nel santuario – conclude il prelato – dalle 7 alle 22, sarà anche esposto il Santissimo per dare l’opportunità a tutti di sostare in preghiera ed in adorazione”.