Chiesa Cattolica – Italiana

Ucraina, Parolin: triste non ci siano altre prospettive di negoziato

Il cardinale segretario di Stato interviene all’inaugurazione di un nuovo reparto all’Idi,l’Istituto Dermatologico dell’Immacolata, e conferma la buona salute del Papa. Sulla morte di Navalny evidenzia l’importanza di “chiarire cosa sia realmente successo”, mentre sulle recenti violenze nelle manifestazioni in Italia invita tutti “a essere ragionevoli”

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

Tutti sono chiamati ad essere “ragionevoli”.  Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin intervenuto all’inaugurazione del nuovo Centro diagnostica peri mmagini dell’ospedale Idi a Roma. Le manifestazioni di Pisa e Firennze  hanno visto lo scontro tra polizia e studenti, e parlando in generale, il cardinale ha detto che  comunnque “si può manifestare nei modi giusti. Bisogna sempre trovare la maniera giusta anche per esprimere le proprie necessità, anche le proprie proteste e nello stesso tempo essere disponibili ad accoglierli”.

Papa Francesco sta bene

Il porporato si è espresso anche sulla salute di Papa Francesco e ha confermato che il Pontefice sta “bene”. “Ha avuto – ha detto – questo episodio influenzale ma si è rimesso, io dovevo andare da lui questa sera ma sono qui, l’udienza non era stata sospesa. Quindi significa che si è ripreso e ha ripreso la sua attività normale”.

Triste che non ci siano prospettive di pace per l’Ucraina

Sul piano più internazionale, il cardinale si è soffermato sulla morte del dissidente russo Alexei Navalny, mettendo in luce che “sarebbe importante chiarire che cosa è veramente successo. Questo servirebbe a assicurare anche chi evidentemente dà una certa interpretazione alla morte”. Ma anche la situazione in Ucraina, la possibilità di un negoziato è al centro dell’attenzione del porporato, e riferendossi alla missione del cardinale Matteo Zuppi ha affemato che si cerca “di lavorare per agevolare un po’ questo meccanismo che è stato costituito in occasione della sua visita a Kiev e a Mosca per il ritorno dei bambini e dei ragazzi in Ucraina. Lui disse a suo tempo che questo poteva promuovere dei percorsi di pace. Per il momento mi sembra che ci sia solo questo, che non ci siano altre prospettive di negoziato e questo è molto triste”. E poi le proteste degli agricoltori, che sono tornati a Bruxelles per chiedere misure più favorevoli da parte della Ue. Per il cardinale solo col dialogo “serio” con “l’ascolto di quello che sono le esigenze espresse da parte degli agricoltori” si può arriavre a un risultato e venendosi “incontro”.

Deplorevoli gli attacchi ai cristiani in Burkina Faso

La “precaria situazione” Burkina Faso, dove quindici cristiani uccisi durante una funzione religiosa della domenica, fa dire al cardinale che “tutto questo terrorismo che ha preso il controllo di numerose territori. Sembrava che l’esercito stesse lavorando per riportare il controllo dello Stato ma purtroppo – ha osservato il segretario di Stato – non è così e continuano questi episodi che sono veramente deplorevoli”.

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