Marco Guerra – Città del Vaticano
La tregua di Natale scade alla mezzanotte di oggi ora di Mosca, ma durante questo cessate il fuoco, scattato alle 12 di ieri, le due parti hanno denunciato numerose violazioni.
Accuse reciproche di attacchi
Il ministero della Difesa russo ha accusato gli ucraini di avere compiuto bombardamenti nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk e in quelle meridionali di Zaporizhzhia e Kherson. Gli ucraini accusano invece i russi di avere lanciato razzi sulla città di Kramatorsk e di aver aperto il fuoco in altre località. D’altra parte Kyiv non ha mai riconosciuto la tregua ordinata da Putin. Combatteremo finché l’ultimo soldato russo non avrà lasciato l’Ucraina, ha detto il consigliere presidenziale Arestovych. Sulla stessa linea l’alto rappresentante della politica estera dell’Ue Borrell che afferma che il ritiro delle truppe da parte della Russia è l’unica opzione per pace. Gli Usa rincarano la dose e definiscono la tregua una tattica cinica.
Nuovi aiuti dall’Occidente a Kyiv
L’Occidente prepara anche l’invio di nuovi aiuti militari a Kyiv. La Germania annuncia la fornitura di veicoli corrazzati e missili Patriot. Dagli Stati Uniti pronto un nuovo pacchetto da 3 miliardi di dollari. E di forniture militari hanno parlato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana Jake Sullivan e Francesco Talò, il consigliere diplomatico della premier italiana Giorgia Meloni, in un colloquio di cui ha dato notizia la Casa Bianca. Mosca condanna la decisione di Berlino e parla di una mossa in favore dell’escalation e moralmente scorretta. Si è “passato un confine morale”, ha dichiarato l’ambasciata russa a Berlino.