Continuano i combattimenti lungo le linee meridionale e orientale. I russi smentiscono la notizia che Kyiv abbia riconquistato un villaggio vicino a Zaporizhzhia. Le Nazioni Unite: Mosca impedisce l’arrivo di aiuti umanitari nell’area inondata per la rottura della diga di Kakhovka
Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Continuano i pesanti combattimenti lungo le linee del fronte meridionale e orientale in Ucraina, mentre i missili russi piombano su Odessa. La contraerea ucraina sembra aver distrutto i quattro Kalibr lanciati dalle truppe russe. Da Moscam intanto, smentiscono la notizia che Kyiv abbia riconquistato un villaggio vicino a Zaporizhzhia, mentre le Nazioni Unite affermano che la Russia impedisce l’arrivo di aiuti umanitari nell’area inondata per la rottura della diga di Kakhovka.
Nel discorso di domenica 17 giugno, il presidente ucraino Zelensky ha fatto il punto della situazione sul fronte dichiarando che i combattimenti più duri si stanno svolgendo nella zona meridionale del Paese ed elogia le forze di Kyiv per aver retto agli assalti russi nella parte orientale, e per “avanzare passo dopo passo”.
Mosca responsabile del crollo della diga
Nuove prove, raccolte dal New York Times, dimostrerebbero che ci sia stata la mano di Mosca dietro alla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Nova Kakhovka, nella regione ucraina di Kherson. “La diga è stata progettata per resistere a quasi tutti gli attacchi dall’esterno”, scrive il quotidiano statunitense, ipotizzando che l’esplosione sia avvenuta all’interno dell’impianto. Ipotesi suffragata da ingegneri ucraini e statunitensi.
L’accusa delle Nazioni Unite
La Russia di continua bloccare le consegne di aiuti umanitari proprio nell’area inondata dove il numero delle vittime è salito a 45. “Il governo della Federazione Russa ha finora rifiutato la nostra richiesta di accedere alle aree sotto il suo temporaneo controllo militare”, ha dichiarato la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per l’Ucraina, Denise Brown.
L’impegno ONU
“Le Nazioni Unite continueranno a fare tutto il possibile per raggiungere tutte le persone, comprese quelle che soffrono a causa della recente distruzione della diga, che hanno urgente bisogno di assistenza, non importa dove si trovino”, ha affermato Brown. “Esortiamo le autorità russe – ha aggiunto – ad agire in conformità con i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale”.