Francesca Sabatinelli e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Il disimpegno di Mosca al confine con l’Ucraina non è mai esistito e, con un falso pretesto, la Russia potrebbe invadere il Paese in qualsiasi momento. Le dichiarazioni della Casa Bianca insistono sul ritenere che il Cremlino non abbia cambiato i suoi programmi, mentre da Mosca si elencano invece le tappe del ritiro delle truppe ritenuto, invece falso da Washington. Gli Usa anzi ritengono che ci sia un rafforzamento delle truppe di Mosca sul terreno. Sarebbero 7000 i soldati russi in più schierati lungo il confine ucraino, mentre in Bielorussia, adiacente più a Ovest all’Ucraina settentrionale, sarebbero in costruzione nuove strade è un ponte tattico sempre al confine atto ad agevolare l’invasione. Intanto dal presidente ucraino, Volodymyr Zelenskij, non arrivano ulteriori chiarimenti. Il capo dello Stato parla di segnali di ritiro, ma non di evidenti prove che esso sia in atto. A chiedere passi concreti a testimonianza di una descalation, sono il presidente americano Biden e il cancelliere tedesco Scholz. Oggi la questione sarà sul tavolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e del Consiglio Europeo.
Prosegue la mediazione europea
Dopo le missioni a Kiev e a Mosca del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Scholz, è in corso quella del ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. Ma arrivano commenti di opposto tenore. Mentre Di Maio definisce positivo per la pace l’approccio unitario dell’Unione Europea a auspica la ripresa del Consiglio Nato- Russia, ipotesi questa esclusa dall’omologo russo, Sergei Lavrov, il cancelliere Scholz parla di “situazione” alle frontiere russo-ucraina “estremamente grave e afferma che “non è stato ancora osservato un effettivo ritiro delle truppe russe”. Accoglie comunque con “favore il segnale dalla Russia di continuare l’attività diplomatica”. Più ottimista la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. Nella crisi ai confini tra Russia e Ucraina “la diplomazia non ha ancora detto l’ultima parola. Abbiamo ancora la speranza che la pace prevalga”, ha detto ricevendo stamani a Bruxelles il premier ceco Petr Fiala. Che la situazione sia ancora tesa lo si evince dalle schermaglie sul terreno e dalle dichiarazioni dei protagonisti della crisi. Da un lato il presidente ucraino Zelenskij dichiara che l’ingresso nella Nato è l’unica via possibile per il suo Paese, da parte russa si afferma che la situazione in Ucraina potrebbe incendiarsi in ogni momento. È quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ripreso dall’agenzia di stampa russa Tass.
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