Ucraina, la battaglia di Soledar. I russi: è nostra, ma Kyiv smentisce

Vatican News

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

E’ guerra anche di dichiarazioni tra Russia e Ucraina. Nel 324.mo giorno dall’ingresso dell’esercito di Mosca nel territorio di Kjiv, il ministero della difesa russo ha annunciato, prima di mezzogiorno, la conquista della città di Soledar, nell’oblast di Donetsk, nella serata di ieri, con l’uccisione “negli ultimi tre giorni, più di 700 soldati ucraini” e la distruzione “di 300 armi e sistemi di armamento”. Una conquista strategica, per il Cremlino, che consente di tagliare le vie di rifornimento delle truppe ucraine anche per la città di Bakhmut, 15 chilometri a sud. Ma poco dopo il portavoce del gruppo orientale delle Forze armate di Kjiv, Serhiy Cherevaty, ha smentito, assicurando che “La battaglia in citta’ prosegue”.

La Cnn: truppe di Kyiv in ritirata organizzata da Soledar

Una troupe della Cnn che staziona vicino a Soledar, punto strategico perchè ricca di miniere di sale, ha riferito di un ritiro organizzato delle truppe ucraine, come riporta il sito dell’emittente Usa, commentando che  “non c’è alcun senso di panico tra i militari di Kjiv” . Poco dopo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato ai giornalisti presenti alla Casa Bianca che “Anche se Bakhmut e Soledar dovessero cadere in mano ai russi, questo non avrà un impatto strategico sulla guerra stessa. E certamente non fermerà gli ucraini né li rallenterà”.

I filorussi: “L’esercito ucraino usa armi chimiche”

Un esperto politico-militare filorusso dell’autoproclamata Repubblica del Donetsk, Yan Gagin, ha denunciato “l’uso di armi chimiche da parte dell’esercito ucraino”  sia a Soledar che ad Artemovsk, con “granate chimiche prodotte dall’Unione Sovietica e di fabbricazione straniera”, riferendo di combattenti mercenari del battaglione Wagner, al servizio di Mosca, “ricoverati in ospedale con edemi polmonare e ustioni alle vie respiratorie, causati da armi chimiche”.

Von der Leyen: nuovi aiuti a Kyiv e prepariamo la ricostruzione

Nel tardo pomeriggio, in una conferenza stampa a Kiruna, in Svezia, con il premier svedese Ulf Kristersson, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha detto che l’Europa deve “mantenere la pressione sulla Russia e continueremo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina. Partiremo a gennaio con l’erogazione della prima tranche del pacchetto di 18 miliardi di euro di aiuti. E stiamo preparando per la ricostruzione dell’Ucraina”. Ha aggiunto che la Russia, sfruttando “la nostra dipendenza energetica, ha provato a ricattarci ma ha fallito: ha tagliato l’80 per cento delle sue forniture di gas ma noi siamo stati capaci di compensare senza blackout”. Oggi, ha commentato Von der Leyen, “i prezzi del gas sono più bassi che prima dell’invasione russa in Ucraina”.

Il premier svedese: Ucraina ed Europa, destino ormai comune

Accanto a lei il primo ministro di Stoccolma Kristersson ha dichiarato che “La vittoria ucraina nella guerra in corso è esistenziale per l’Europa, l’unità è la nostra risorsa principale e durante la presidenza svedese dell’ Unione Europea continueremo a sostenere l’assistenza militare dell’Ue all’Ucraina. Il destino dell’Ucraina è anche il destino dell’Europa”.