Antonella Palermo – Città del Vaticano
Mosca espelle 24 diplomatici italiani come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi. Analoghe decisioni per Francia e Spagna. Intanto, ieri – all’apertura a Kiev del primo processo per crimini di guerra dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina – un soldato russo si è dichiarato colpevole.
La Russia vuole arruolare anche gli studenti di Donetsk
Proprio mentre ieri sera gli Stati Uniti hanno riaperto la loro ambasciata a Kiev dopo oltre due mesi, arriva la fredda decisione di Mosca. Di tutti e tre i Paesi il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori. “Le espulsioni sono un atto ostile, ma non chiudere i canali della diplomazia”, così la replica del premier italiano Draghi che rinnova il cessate il fuoco in Ucraina. Dal canto suo, la Russia vuole arruolare anche gli studenti dei territori occupati della regione di Donetsk (est) nella guerra in Ucraina: lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate di Kiev, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. A causa della “mancanza” di uomini nei “territori temporaneamente occupati della regione di Donetsk”, il comando militare russo “prevede di coinvolgere nei combattimenti gli studenti degli istituti di istruzione superiore”, spiegano nel messaggio i vertici militari ucraini.
L’omaggio di Kiev ai ‘superuomini’ di Azovstal
Sul terreno, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che “959 combattenti (ucraini), tra cui 80 feriti, sono stati fatti prigionieri” da lunedì. L’esercito russo ha concentrato i suoi sforzi ieri “per bloccare le unità vicino Azovstal” con colpi di artiglieria e attacchi aerei, ha dichiarato il quartier generale delle forze ucraine. Nelle strade della capitale ucraina, la popolazione ha reso omaggio a quelli che definisce “superuomini”, coloro che sono rimasti asserragliati ancora nel complesso siderurgico e la cui sorte resta incerta. Quattro civili sono rimasti uccisi e tre feriti durante i bombardamenti russi sulla città dell’Ucraina orientale di Sievierodonetsk. Lo riporta il Kyiv Independent. Il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai, ha riferito che la città è stata bombardata per tutta la mattina. Almeno otto edifici sono stati distrutti. Secondo il governatore, almeno 288 civili sono stati uccisi nella regione. Almeno una persona è morta questa mattina all’alba in un attacco delle forze ucraine contro il villaggio russo di Tyotkino, nella regione di Kursk (sud-ovest), vicino al confine con l’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione, Roman Starovoyt, che ha parlato anche di “feriti” dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso.
Appello Onu a Putin per sbloccare le esportazioni di grano ucraino
Sul fronte della crisi alimentare in Ucraina, la Banca Mondiale approva un pacchetto di 12 miliardi di dollari per sbloccare le esportazioni di grano prodotto nel Paese, e lancia un appello alla comunità internazionale che sta intensificando gli sforzi per combattere l’aggravamento della situazione. “Se hai un minimo di cuore, apri questi porti dell’Ucraina per sfamare i poveri”: è l’invocazione al presidente Putin dal capo del Programma alimentare mondiale nel corso della ministeriale organizzata dagli Usa all’Onu. Sulla stessa linea, il segretario generale Onu Guterres che è in stretto contatto su questo tema con Russia, Ucraina, Turchia, Usa, Ue e altri Paesi chiave. “Il cibo e i fertilizzanti russi devono avere pieno e illimitato accesso ai mercati mondiali – ha aggiunto – sono fiducioso, ma c’è ancora molta strada da fare”.
Domanda formale di Svezia e Finlandia per l’ingresso nella Nato
Intanto, Svezia e Finlandia hanno inoltrato domanda formale di adesione alla Nato, processo che desta preoccupazione in Turchia. Secondo Ankara le due nazioni sosterrebbero “organizzazioni terroristiche”, con un chiaro riferimento al Pkk. “Entriamo nella Nato per difendere lapace”. Lo dice la premier finlandese, Sanna Marin, in un’intervista a La Stampa. La premier esprime la determinazione sua e del suo popolo perché sia possibile “assicurarci che Putin perderà questa guerra”. “La parte giusta della Storia è quella che sostiene l’Ucraina perché l’Ucraina è stata attaccata – assicura la leader di Helsinki -: gli ucraini sono le vittime della guerra. Putin uccide i civili, bambini, madri, anziani, gente che non aveva minacciato la Russia in alcun modo: noi dobbiamo essere con loro, dal lato giusto della Storia”.