Ucraina, incendio nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, scambio di accuse tra Mosca e Kyiv

Vatican News

Una torre di raffreddamento dell’impianto ha subito gravi danni in seguito a un rogo scoppiato nella notte. Secondo la Russia le fiamme sarebbero state causate da due droni ucraini; replica di Zelensky: “Incendio appiccato dagli occupanti russi”

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

È stato spento l’incendio scoppiato ieri nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo hanno confermato le autorità filorusse della regione. Al momento non si temono impatti sulla sicurezza, anche se l’azienda per l’energia nucleare russa Rosatom ha dichiarato che la struttura coinvolta nel rogo ha subito gravi danni: il pericolo di un possibile crollo sarà valutato dagli specialisti nelle prossime ore.

Accusa a Kyiv

“L’attacco delle forze armate ucraine, che ha provocato l’incendio, ha violato l’integrità fisica della centrale nucleare di Zaporizhzhia “. Lo ha detto la direttrice delle comunicazioni della centrale Evgenia Yashina. “In effetti, questo attacco è uno degli elementi che portano alla disattivazione dell’impianto. Si tratta di una minaccia senza precedenti alla sicurezza nucleare, poiché è la prima volta che un impianto nucleare subisce danni così gravi – ha affermato – L’integrità fisica viola i principi fondamentali dell’Aiea”.

Replica ucraina

Il presidente ucraino Zelensky, d’altra parte, ha dichiarato che la Russia ha appiccato l’incendio sul terreno della centrale nucleare di Zaporizhzhia. “Al momento le radiazioni sono normali. Ma finché i russi occupano la centrale nucleare la situazione non sarà normale. Fin dal primo giorno dell’occupazione, la Russia ha usato l’impianto per ricattare l’Ucraina e il mondo intero”, ha affermato Zelenski che si aspetta una reazione da parte degli organi di vigilanza nucleare affinché la Russia venga ritenuta responsabile. “Solo la ripresa del controllo dell’impianto da parte dell’Ucraina può rendere possibile la piena sicurezza”, ha aggiunto.

Avanzata a Kursk

Sul campo, prosegue l’offensiva dell’esercito ucraino nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. A dimostrare la penetrazione nel territorio della Federazione Russa da parte dei militari di Kyiv è un filmato in cui i soldati sono ritratti mentre innalzano la bandiera gialla e blu del proprio Paese e ne calpestano una russa. Le immagini sarebbero state girate in un edificio amministrativo del villaggio di Guevo, nella regione di Kursk, a poco più di 3 km all’interno del confine russo. Dalla zona sono fuggiti altri 8mila cittadini mentre i feriti in seguito agli scontri sarebbero una settantina, fra loro anche otto bambini. La Russia ha inviato sul posto altri rinforzi, annunciando “dure risposte” all’attacco.