Fausta Speranza – Città del Vaticano
Con un richiamo all’Annunciazione e alla consapevolezza che “nulla è impossibile a Dio”, Papa Francesco chiede di “far cessare una guerra di cui non si vede la fine, una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi”. Lo fa prima della recita dell’Angelus, al termine della celebrazione in Piazza San Pietro della Domenica delle Palme:
Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto.
Il richiamo alla vittoria di Cristo oltre le logiche umane:
Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace.
L’invocazione per una tregua pasquale
Francesco torna a far risuonare il forte appello lanciato sin dall’inizio del conflitto a far prevalere il bene della gente:
Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente.
E con le sue parole interpella il mondo:
Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?
Nella consapevolezza che nulla è impossibile a Dio, l’affidamento : “Ci affidiamo all’intercessione della Vergine Maria”.