Inviata dagli Usa una nuova fornitura in armi, la seconda in 24 ore, mentre Washington si esprime su quelle che sono state definite “elezioni farsa” condotte da Mosca nei territori occupati dell’Ucraina. Intanto, il leader ucraino, Zelensky dialoga con il primo ministro israeliano, Netanyahu, sulla situazione dei rifugiati ucraini in Israele
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Un’alleanza continuativa per soddisfare le esigenze degli ucraini sul campo di battaglia e sulla sicurezza del Paese. Gli Stati Uniti concretizzano questa intenzione con un nuovo invio di aiuti, per un valore di 600 milioni di dollari in armi, il secondo nell’arco di 24 ore, difendendosi dalle accuse di Mosca che ha definito disumana la fornitura di armi all’uranio impoverito: secondo Washington queste non provocherebbero conseguenze sulla salute.
Gli Usa: illegittime le elezioni nei territori
Nel frattempo, mentre gli Stati Uniti mettono in campo una cooperazione con la Romania, che denuncia invasioni territoriali del conflitto in corso, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, lancia il suo affondo a Mosca, bollando come “elezioni farsa” quelle che la Russia porta avanti nelle zone occupate dell’Ucraina, referendum per annessioni territoriali che avrebbero, secondo gli Stati uniti, risultati fasulli.
Ucraina e Israele, il dialogo sulla situazione dei rifugiati
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskly, intanto instaura, dopo 9 mesi di silenzio, un dialogo con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sui rifugiati ucraini in Israele, ma anche sul proseguimento degli aiuti e della promozione dei sistemi di protezione civile a favore dei cittadini ucraini.