Ucraina, ferito un prete greco-cattolico per i bombardamenti russi

Vatican News

Sei civili hanno perso la vita nei bombardamenti russi di ieri che hanno colpito il quartiere Shevchenkivsk. Il vescovo Tuchapets, dell’Esarcato della città ucraina, informa che don Ihor è in ospedale, in attesa di un intervento chirurgico

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Intensificati nelle ultime ore i bombardamenti russi in varie regioni dell’Ucraina, tanto che il Paese invaso attraversa una fase considerata “critica” per stessa ammissione del capo di gabinetto presidenziale, Andry Yermak. Tra i feriti, anche il sacerdote dell’Esarcato greco-cattolico di Kharkiv don Ihor Tabaka. 

“Difficile” la situazione al fronte per le forze di difesa di Kyiv

Il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha definito “difficile” la situazione al fronte per le forze di difesa di Kyiv con l’esercito russo che “continua a condurre operazioni offensive giorno e notte”. In un post su Facebook, il generale ha ribadito in ogni caso che l’insediamento di Chasiv Yar rimane sotto il controllo ucraino, e che tutti i tentativi dei russi di sfondare verso l’insediamento sono finora falliti. Godendo della superiorità aerea e del vantaggio nelle scorte di missili e munizioni, i russi “continuano a cercare di avanzare fino al confine amministrativo della regione di Donetsk”, ha spiegato Syrsky sottolineando che in direzioni separate, “i russi stanno cercando di assaltare le posizioni dell’Ucraina a ondate, inviando squadre composte da plotoni o compagnie, a volte schierando gruppi delle dimensioni di un battaglione”. 

Colpito un oleodotto ad Azov, nella regione russa di Rostov

“Particolarmente difficile” la situazione sul fronte di Bakhmut nelle zone ad est di Chasiv Yar e Klishchiivka, in direzione di Avdiivka (nelle zone di Berdychiv, Orlivka, Vodiane e Pervomaiske) e in direzione di Novopavlivka, ha sottolineato Syrskyi. Complessivamente nella notte, la Russia ha sparato 32 droni Shahed di fabbricazione iraniana e sei missili contro l’Ucraina. È quanto afferma il comandante delle forze aeree. In particolare, due gli attacchi missilistici su Sloviansk, nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. La notte scorsa le forze armate ucraine hanno inoltre colpito un oleodotto ad Azov, nella regione russa di Rostov. Lo fa sapere l’intelligence del ministero della Difesa ucraina, citato dai media di Kyiv, spiegando che l’oleodotto serviva a rifornire le petroliere nel territorio portuale del Mare d’Azov. Questo canale è stato quindi interrotto e le navi non ricevono il petrolio. 

Ferito don Ihor Tabaka, dell’Esarcato greco-cattolico

Il sacerdote dell’Esarcato greco-cattolico di Kharkiv don Ihor Tabaka è stato ferito e deve essere sottoposto a operazione per rimuovere le schegge che lo hanno investito. Lo ha riferito il vescovo Vasyl Tuchapets, esarca di Kharkiv che sul sito dell’esarcato ha comunicato: “Don Ihor è in ospedale assistito dai medici. Le sue condizioni sono stabili. È cosciente ed è in attesa di un intervento chirurgico”. Il vescovo chiede al clero e a tutti i laici di pregare per don Ihor, il cui servizio è sia di parroco che di cappellano militare. Oggi, 6 aprile, il sindaco di Kharkiv ha scritto su Telegram che l’attacco russo sul quartiere Shevchenkivskyi, avvenuto nella notte, ha causato la morte di sei persone e il ferimento di altre dieci. I missili hanno colpito aree residenziali: sono stati danneggiati almeno nove palazzi, tre dormitori per studenti, alcuni edifici amministrativi e un negozio.

Gli ucraini bombardano Belgorod

Le Forze Armate dell’Ucraina (Afu) hanno intanto bombardato Belgorod e la regione di Belgorod, colpendo la facciata dell’edificio della clinica pediatrica, il complesso sportivo Luch e 12 condomini, che sono stati danneggiati. Lo ha annunciato il capo della regione, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram, come riporta Tass. Intanto, il bilancio delle vittime degli attacchi missilistici russi contro Zaporizhzhia nel pomeriggio del 5 aprile è salito a quattro; tra i feriti anche due giornalisti che sono stati colpiti mentre lavoravano sul posto.