Le truppe di Kyev avanzano verso Melitopol mentre nuovi droni attaccano Kyev. Erdogan assicura il consenso di Putin per prolungare l’accordo che permette l’esportazione dei ceraeli ucraini dal Mar Nero
Michele Raviart – Città del Vaticano
La controffensiva ucraina è avanzata di quasi due chilometri in una settimana in direzione sud, verso la città di Melitopol, occupata dai russi. Le brigate d’assalto supportate dai carri armati, ha spiegato l’esercito in un briefing, continuano perciò “ad effettuare operazione offensive”. Tuttavia, ha affermato il capo dell’ufficio di presidenza Yermak, l’avanzata non procede rapidamente, assicurando ai giornalisti che gli alleati di Kyev non stanno facendo pressioni su questo argomento.
Nuovi raid su Kyev
Intanto, nella notte le difese aeree ucraine hanno abbattuto 16 dei 17 droni kamikaze lanciati dall’esercito russo sulla capitale. Un nuovo raid, dopo quello di ieri, in cui sono stati distrutti anche sette droni da ricognizione. Fonti russe parlano di un morto e tre feriti, tra cui una donna, in un attacco ucraino nella confinante regione russa di Briansk.
Erdogan si dice sicuro del rinnovo dell’accordo sul grano
Sul piano diplomatico si cerca di trovare un punto d’incontro sulla proroga dell’accordo sul grano, che scade lunedì. Il presidente turco Erdogan, che aveva mediato lo scorso anno tra Russia e Ucraina per permettere l’esportazione del grano ucraino dai porti del Mar Nero controllati da Mosca, ha parlato di un accordo raggiunto con Putin, che si recherà in Turchia ad agosto. Pressioni sul Cremlino anche da parte del segretario di Stato americano Blinken, che da Giacarta, in Indonesia, ricorda che se l’accordo non fosse rinnovato ad essere danneggiati sarebbero i Paesi in via di sviluppo, che sconterebbero la mancanza di cibo e l’aumento dei prezzi.